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NEOCOGITA: ALLENARE LA MENTE

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Un progetto sul training cognitivo del Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell’Università di Trento
Produrre una piattaforma software per migliorare le prestazioni della memoria in individui sani o per alleviare deficit cognitivi associati a patologie.
di Paola Venuti e Nicola De Pisapia

Presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione (DiSCoF) dell’Università di Trento si sta sviluppando il progetto di ricerca applicata NEOCOGITA, che si avvale in particolare dell’attività svolta presso l’unità Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (ODFLab). L’obiettivo di questo progetto è di generare un prodotto/servizio di training cognitivo (TC).

Il training cognitivo è un innovativo filone di ricerca scientifica in cui l’ipotesi di base è che alcune attività mirate, svolte al computer, e protocolli specifici possano migliorare le capacità cognitive.

Solo di recente si è osservato come il training cognitivo possa prevenire o contrastare il declino cognitivo normalmente associato con l’invecchiamento o con malattie neurologiche. Le funzioni cognitive di base su cui si sono riscontrati miglioramenti rilevanti sono l’attenzione, la memoria di lavoro, la memoria a lungo termine, la pianificazione, il problem-solving, la percezione visiva e uditiva, la competenza linguistica, l’apprendimento, il multi-tasking ed altre. Il meccanismo cerebrale fondamentale sul quale si basa il training cognitivo è la plasticità: decenni di ricerche scientifiche hanno mostrato come il cervello umano cambi la sua struttura e l’efficienza delle sue funzionalità a seconda delle attività che svolge e degli stimoli che riceve dall’ambiente. Ciononostante, metodologie legate al training cognitivo sono ancora scarsamente utilizzate sul mercato o nella pratica clinica, particolarmente in Italia e in Europa. O, peggio ancora, sul mercato si trovano videogames di “brain fitness”, che non sono basati su ricerca scientifica di qualità che ne dimostri l’efficacia.

KNOWTRANSFER n. 3 è online

KNOWTRANSFER n. 3 È ONLINE

Il numero 3 di KNOWTRANSFER - Tecnologie e saperi tra università e impresa - il periodico dell'Università di Trento dedicato al trasferimento tecnologico, è online. Potete leggerlo al link http://knowtransfer.unitn.it.

In questo numero:

- Quando è la ricerca a far nascere l’impresa, di Vanessa Ravagni

- Ricostruzione di tessuti biologici per la medicina rigenerativa, intervista di Marinella Daidone a Eleonora Carletti

- Neocogita: allenare la mente, di Paola Venuti e Nicola De Pisapia

- La nuova legge provinciale sugli incentivi alle imprese, intervista di Francesca Menna ad Alessandro Olivi

- Valorizzare i risultati della ricerca, di Marco Casagni

- Telefoni cellulari: pin addio!, di Bruno Crispo e Mauro Conti

- Con il dottorato la ricerca entra in azienda, intervista di Lino Giusti ad Annamaria Chiasera

- Spin off e start up di ateneo e bandi

Cordiali saluti.

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Ufficio Convegni, Periodici e Comunicazione interna
Divisione Comunicazione ed Eventi
Direzione Generale
Università degli Studi di Trento
via Belenzani, 12
38122 Trento
tel. 0461 281259-1201, fax 0461 282899
mailto:ufficio.periodici@unitn.it
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SPIN OFF E START UP DI ATENEO E BANDI

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Due nuovi spin off di ateneo nati dall’attività di ricerca maturata presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA).

 

SPIN OFF E START UP

Sim Idra

SIM IDRA: Sistemi ingegneristici di modellazione idrogeologica

SIM IDRA srl, il nuovo spin off di ateneo costituito lo scorso novembre, è nato con l’obiettivo di fornire a professionisti e pubbliche amministrazioni una gamma di software per la modellazione di colate detritiche e fenomeni alluvionali per la modellazione del pericolo idrogeologico. SIM IDRA, il cui know-how deriva dall’attività di ricerca maturata presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA) dell’Università di Trento, si occupa di sviluppo e commercializzazione di software per la modellazione idraulica di colate detritiche e fenomeni alluvionali, servizi connessi ai software quali assistenza ai clienti sull’utilizzo pratico e sulle scelte modellistiche, organizzazione di corsi a carattere pratico e teorico, nonché di erogazione di consulenze specializzate per professionisti e pubbliche amministrazioni nel campo della simulazione di fenomeni idraulici e della valutazione del pericolo connesso.
SIM IDRA è stata inoltre tra le vincitrici del progetto IMPRESA promosso da IMPAT (www.consorzioimpat.it), consorzio nato per sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese high tech a livello nazionale. SIM IDRA è stata selezionata sia per la fase di gestazione e nascita sia per quella successiva di start up.

 

CON IL DOTTORATO LA RICERCA ENTRA IN AZIENDA

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Borse di dottorato finanziate dall’industria per favorire il trasferimento tecnologico
L’esperienza di ricerca tra università e impresa di una dottoranda in Informatica e telecomunicazioni dell’Università di Trento.
intervista di Lino Giusti ad Annamaria Chiasera

Il trasferimento di tecnologie e saperi dall’università all’impresa può passare in modo efficace attraverso un percorso di dottorato di ricerca finanziato dall’industria. Ne parliamo con Annamaria Chiasera che, nell’ambito del suo corso di dottorato in Informatica e telecomunicazioni, ha intrapreso questa strada nel settore dell’informatica sanitaria.

Annamaria ChiaseraAnnamaria, quali sono gli argomenti della ricerca che hai sviluppato durante il dottorato?
Ho lavorato su tematiche legate all’integrazione dei dati e in seguito sulla gestione della privacy nel progetto di sistemi in ambito socio-sanitario. L’obiettivo era permettere ai titolari dei dati di specificare in modo semplice e intuitivo i vincoli di privacy.

TELEFONI CELLULARI: PIN ADDIO!

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Brevettato un metodo biometrico per sbloccare gli smartphone senza digitare il codice
Un nuovo software di autenticazione basato sul movimento del braccio eseguito per rispondere alla chiamata.
di Bruno Crispo e Mauro Conti

Nel solo 2011 sono stati venduti più di 300 milioni di smartphone in tutto il mondo. Il loro mercato ha raggiunto le stesse dimensioni di quello che raggiungono insieme desktop, laptop e notebook. Rispetto ai cellulari di vecchia generazione, gli smartphone hanno molta più memoria e potenza di calcolo. Non hanno tastiera ma sono dotati di uno schermo touchscreen, navigatore GPS e, soprattutto, di molti sensori tra i quali, ad esempio, accelerometro e giroscopio. Ad una rapida evoluzione dell’hardware non è sempre corrisposta un’adeguata evoluzione del software che spesso ha semplicemente implementato sui cellulari gli stessi concetti e metafore in uso per i PC tradizionali.

Un importante esempio è costituito dal software di autenticazione con cui l’utente si identifica per sbloccare il cellulare o la SIM. I software esistenti utilizzano metodi che fanno affidamento, per la maggior parte, ancora sulle vecchie password (o PIN). Tuttavia, la digitazione di password è soggetta ad errori, oltre ad essere un’operazione noiosa che porta molti utenti ad evitarne completamente l’utilizzo. Unica alternativa presente su alcuni smartphone è l’uso di tratti grafici che l’utente può tracciare con un dito. Recenti lavori scientifici hanno però evidenziato la scarsa sicurezza anche di queste password grafiche.
Il problema fondamentale dei metodi esistenti resta quindi la scarsa usabilità: l’utente, per sbloccare il telefono, deve compiere un’operazione specifica.
Per superare i limiti tecnologici attuali, Bruno Crispo e Mauro Conti hanno brevettato un metodo che utilizza nuove biometrie comportamentali per l’identificazione sicura dell’utente.

LA NUOVA LEGGE PROVINCIALE SUGLI INCENTIVI ALLE IMPRESE

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La Provincia autonoma di Trento punta su sostenibilità, produttività e innovazione senza trascurare ricerca e sviluppo
La legge n. 12 del 1° agosto 2011 è un passaggio importante per il territorio con molti punti di interesse anche per il mondo dell’università e della ricerca.
intervista di Francesca Menna ad Alessandro Olivi, assessore all’Industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento

Con la legge del 1 agosto 2011, n. 12 il Consiglio della Provincia autonoma di Trento ha modificato la legge provinciale sugli incentivi alle imprese. Un passaggio importante con molti punti di interesse anche per il mondo dell’università e della ricerca. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’Industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi.

Alessandro Olivi, foto Romano Magrone, archivio Ufficio Stampa Provincia autonoma di TrentoAssessore Olivi, il Consiglio provinciale ha approvato qualche mese fa la modifica della legge provinciale sugli incentivi alle imprese. Quale è stato il contesto e quali i presupposti per questo passo?
Il contesto è quello della crisi, che ha avuto ripercussioni anche sulle imprese trentine. In particolare, ha aggravato gli elementi di criticità del nostro sistema imprenditoriale e ha reso necessario riformare il modo di sostenere l’economia in cambiamento e introdurre criteri più restrittivi di selettività per concentrare le risorse sugli investimenti maggiormente in grado di produrre valore e crescita. Il Consiglio provinciale ha quindi approvato la legge allo scopo di trasformare il sistema locale in un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività, innovazione e coesione.

NEOCOGITA: ALLENARE LA MENTE

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Un progetto sul training cognitivo del Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell’Università di Trento
Produrre una piattaforma software per migliorare le prestazioni della memoria in individui sani o per alleviare deficit cognitivi associati a patologie.
di Paola Venuti e Nicola De Pisapia

Presso il Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione (DiSCoF) dell’Università di Trento si sta sviluppando il progetto di ricerca applicata NEOCOGITA, che si avvale in particolare dell’attività svolta presso l’unità Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (ODFLab). L’obiettivo di questo progetto è di generare un prodotto/servizio di training cognitivo (TC).

Il training cognitivo è un innovativo filone di ricerca scientifica in cui l’ipotesi di base è che alcune attività mirate, svolte al computer, e protocolli specifici possano migliorare le capacità cognitive.

Solo di recente si è osservato come il training cognitivo possa prevenire o contrastare il declino cognitivo normalmente associato con l’invecchiamento o con malattie neurologiche. Le funzioni cognitive di base su cui si sono riscontrati miglioramenti rilevanti sono l’attenzione, la memoria di lavoro, la memoria a lungo termine, la pianificazione, il problem-solving, la percezione visiva e uditiva, la competenza linguistica, l’apprendimento, il multi-tasking ed altre. Il meccanismo cerebrale fondamentale sul quale si basa il training cognitivo è la plasticità: decenni di ricerche scientifiche hanno mostrato come il cervello umano cambi la sua struttura e l’efficienza delle sue funzionalità a seconda delle attività che svolge e degli stimoli che riceve dall’ambiente. Ciononostante, metodologie legate al training cognitivo sono ancora scarsamente utilizzate sul mercato o nella pratica clinica, particolarmente in Italia e in Europa. O, peggio ancora, sul mercato si trovano videogames di “brain fitness”, che non sono basati su ricerca scientifica di qualità che ne dimostri l’efficacia.

RICOSTRUZIONE DI TESSUTI BIOLOGICI PER LA MEDICINA RIGENERATIVA

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Bio Tools: start up dell’ateneo e di network europei di eccellenza sull’ingegneria tessutale
La ricostruzione di tessuti biologici funzionali mediante la combinazione di cellule e materiali per applicazioni in ambito medico e nella ricerca.
intervista di Marinella Daidone a Eleonora Carletti

Bio Tools srl è uno start up innovativo dell’Università di Trento che nasce a partire dall’attività di ricerca del Centro BIOtech. La mission dell’impresa è la progettazione, realizzazione e successiva produzione di attrezzature, materiali e strumenti che possano essere utilizzati nel settore biomedicale e per applicazioni nell’ambito della medicina rigenerativa. Ne parliamo con l’ingegner Eleonora Carletti, uno dei soci fondatori e presidente di Bio Tools.

VALORIZZARE I RISULTATI DELLA RICERCA

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L’importanza di creare reti per il trasferimento tecnologico a livello nazionale ed europeo
Le politiche pubbliche e le reti di ricerca europee per la condivisione di conoscenze rappresentano uno strumento su cui puntare per far ripartire l’economia.
di Marco Casagni

Il sistema economico italiano è caratterizzato da una intensità di ricerca e sviluppo (spesa per ricerca e sviluppo in rapporto al PIL) relativamente più bassa, non solo rispetto ai suoi tradizionali partner industriali, ma anche nel confronto con alcuni Paesi di recente industrializzazione: tale risultato, come noto, dipende in gran parte dal minor contributo relativo del sistema delle imprese alla spesa totale per ricerca e sviluppo.

Le ragioni di un tale quadro vanno ricercate in primo luogo nella differente composizione settoriale del sistema produttivo italiano rispetto a quello degli altri principali Paesi industrializzati, che vede il peso dei settori industriali a maggior intensità di ricerca e sviluppo relativamente limitato. Il problema di crescita italiano non risiede però in una generica scarsa capacità di innovare, quanto piuttosto nel non aver saputo approfittare delle opportunità di domanda offerte da molti nuovi settori emersi in questi ultimi anni. La diversificazione delle nostre imprese si è, invece, concretizzata prevalentemente nella “riqualificazione” di settori esistenti attraverso un riposizionamento nella propria filiera con l’ingresso in aree a maggior valore aggiunto, ma non in settori completamente nuovi.

QUANDO È LA RICERCA A FAR NASCERE L’IMPRESA

in
La creazione di spin off e start up accademici è una delle principali aree di intervento dell’Università di Trento sul fronte del trasferimento tecnologico
Dal 2008 ad oggi sono sette le imprese innovative costituite in forma di spin off o start up. Per il 2012 in cantiere nuove iniziative in fase di valutazione.
di Vanessa Ravagni

L’avvio di nuove imprese (spin off e start up accademici) ha rappresentato per il 2011 una delle principali aree di intervento dell’Università di Trento sul fronte del trasferimento tecnologico.
A gennaio, dalla proposta congiunta degli atenei di Trento e di Modena e Reggio Emilia, si è costituito lo spin off RSens srl, impresa di produzione e commercializzazione di sensori per la misurazione di gas radon.
Nel corso dell’anno è stato poi avviato lo start up Timber Tech srl, impresa che ha l’obiettivo di fornire a professionisti e aziende del settore edile una gamma integrata di software per il calcolo delle costruzioni in legno.
Sempre nel 2011 sono state inoltre approvate dal Consiglio di amministrazione dell’ateneo due proposte di spin off accademici (segnalati in questo numero a pagina 12), che portano sul mercato i risultati di attività di ricerca svolte presso il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale: SIM Idra srl e HydroMates srl.
SIM Idra sviluppa e commercializza software per la modellazione idraulica di colate detritiche e fenomeni alluvionali e fornisce servizi connessi ai software quali assistenza ai clienti sull’utilizzo pratico e sulle scelte modellistiche.

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Informazioni numero
Numero Mese Anno in testata: 
NUMERO 3, ANNO 1, DICEMBRE 2011
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