LA NUOVA LEGGE PROVINCIALE SUGLI INCENTIVI ALLE IMPRESE

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La Provincia autonoma di Trento punta su sostenibilità, produttività e innovazione senza trascurare ricerca e sviluppo
La legge n. 12 del 1° agosto 2011 è un passaggio importante per il territorio con molti punti di interesse anche per il mondo dell’università e della ricerca.
intervista di Francesca Menna ad Alessandro Olivi, assessore all’Industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento

Con la legge del 1 agosto 2011, n. 12 il Consiglio della Provincia autonoma di Trento ha modificato la legge provinciale sugli incentivi alle imprese. Un passaggio importante con molti punti di interesse anche per il mondo dell’università e della ricerca. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’Industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi.

Alessandro Olivi, foto Romano Magrone, archivio Ufficio Stampa Provincia autonoma di TrentoAssessore Olivi, il Consiglio provinciale ha approvato qualche mese fa la modifica della legge provinciale sugli incentivi alle imprese. Quale è stato il contesto e quali i presupposti per questo passo?
Il contesto è quello della crisi, che ha avuto ripercussioni anche sulle imprese trentine. In particolare, ha aggravato gli elementi di criticità del nostro sistema imprenditoriale e ha reso necessario riformare il modo di sostenere l’economia in cambiamento e introdurre criteri più restrittivi di selettività per concentrare le risorse sugli investimenti maggiormente in grado di produrre valore e crescita. Il Consiglio provinciale ha quindi approvato la legge allo scopo di trasformare il sistema locale in un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività, innovazione e coesione.

Quali sono, dunque, gli obiettivi della legge?
Un primo obiettivo è quello di semplificare il quadro normativo accorpando le leggi provinciali 17/1993 sui servizi alle imprese e 6/1999 che riguarda, tra l’altro, gli aiuti per investimenti fissi, prestiti partecipativi e progetti di ricerca applicata, e quindi semplificare le due discipline e raccordare i vari strumenti. Inoltre la legge mira a prevedere nuove forme di aiuto per l’innovazione, l’interconnessione e l’internazionalizzazione delle imprese, il trasferimento tecnologico, l’imprenditoria femminile e giovanile (con interventi che possono arrivare fino al 50% delle spese), la partecipazione dei lavoratori alle scelte organizzative aziendali, il riequilibrio territoriale. Infine l’intenzione è quella di introdurre una maggiore selettività degli aiuti.

Fra i punti che lei ha citato e che riguardano più da vicino l’università ci sono gli incentivi per la ricerca, con enfasi sul trasferimento tecnologico, sulle imprese innovative e sull’assunzione di ricercatori. Può approfondire questi punti?
La competitività del sistema produttivo trentino viene perseguita in primis con la diffusione dell’innovazione e dell’attività di ricerca e sviluppo. Ma è soprattutto nell’ambito dell’innovazione d’impresa che bisogna fare azioni forti e convinte.
La disponibilità di know-how e di tecnologia costituiscono un elemento strategico per la conquista di mercati ad alto valore aggiunto. Vanno quindi incentivate azioni di trasferimento tecnologico e di conoscenza dall’università all’impresa. Le aziende saranno sostenute nell’acquisizione di qualificate consulenze per l’innovazione di prodotto e di processo, l’introduzione in azienda di tecniche organizzative ispirate al principio della qualità totale dell’impresa e del lavoro, il conseguimento delle certificazioni di qualità di prodotto, di compatibilità ambientale e di profilo etico. Le piccole imprese che necessitano di elevati investimenti in ricerca e sviluppo, ad esempio gli start up accademici, possono ricevere un aiuto in conto capitale non superiore a un milione di euro fino all’80% di spese per personale tecnico dipendente in possesso di diploma di laurea e per progetti di innovazione e ingegnerizzazione di prodotto. Si prevede inoltre di finanziare borse di studio o  assegni di ricerca della durata di due anni a favore di laureandi, neo laureati, dottori di ricerca e ricercatori di età non superiore ai 35 anni per la promozione di nuove idee imprenditoriali. È previsto infine un intervento agevolativo sui costi sostenuti per la concessione e il riconoscimento dei brevetti e di altri diritti di proprietà industriale.

E per quanto riguarda l’internazionalizzazione delle imprese?
La via della crescita è indissolubilmente legata al qualificato inserimento nei nuovi processi di internazionalizzazione, puntando sul radicamento in nuovi e diversi mercati. Per affrontare queste sfide le imprese, specie le più piccole, non possono agire da sole ma devono puntare su accordi di rete, sui consorzi, sul potenziamento di filiere e joint venture. La realizzazione di tali obiettivi è strettamente legata all’innalzamento dello standard qualitativo dei servizi reali per l’internazionalizzazione, quali servizi informativi, di assistenza tecnica, di orientamento strategico. Viene inoltre rinnovato il sistema di incentivi diretti utilizzabili in particolare dalle imprese presenti sui mercati internazionali, singole o associate: partecipazione a fiere, progetti di marketing internazionale, presenza all’estero con azioni di commercializzazione di sistema.

La legge parla anche di diversi ambiti di supporto ad azioni per l’imprenditoria femminile e giovanile.
Siamo partiti dalla difficoltà che riscontrano i giovani e le donne nel divenire protagonisti nel mondo dell’imprenditoria e abbiamo previsto specifici interventi per favorire la costituzione e lo sviluppo di imprese che vedono tali figure in posizione prevalente. Fra le azioni di supporto ci sono la copertura dei costi legati alla costituzione e all’avvio di nuove iniziative e delle spese legate a servizi specialistici di prima assistenza e tutoraggio reperibili sul mercato.
Per le imprese a partecipazione prevalentemente femminile si propongono anche agevolazioni per alleviare il costo dei contributi previdenziali per figli e familiari così come dei congedi familiari. Ai giovani e alle donne è riservato un ulteriore intervento innovativo, che si concretizza nell’apertura di sportelli territoriali informativi e di tutoraggio, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, degli istituti bancari, delle università e degli enti di ricerca, con l’obiettivo di offrire un unico supporto di riferimento all’avvio dell’impresa.

In relazione all’attuazione della legge quali sono le tempistiche previste affinché le varie norme siano effettivamente operative per le imprese e per gli spin off accademici in particolare?
Per quanto riguarda gli spin off e le newco ad alta tecnologia giova ricordare come il campo sia già ben presidiato: attualmente il contributo per un progetto di ricerca è intorno al 65-70% delle spese. Per la ricerca e lo sviluppo e per l’assegnazione e l’assunzione di ricercatori è ragionevole pensare che saremo in grado di attivare i nuovi criteri attuativi a partire dal 2012, per i nuovi interventi sulle imprese innovative invece tra marzo e aprile. Su quest’ultimo tema è infatti necessario un passaggio nella competente Commissione consiliare e con le categorie: per la buona attuazione di qualsiasi politica pubblica riteniamo sia infatti fondamentale un’ampia condivisione delle scelte.

APPROFONDIMENTI

Il testo completo della legge si può consultare sul sito del Consiglio provinciale www.consiglio.provincia.tn.it, sezione “Nelle banche dati” > Leggi e Regolamenti provinciali vigenti (effettuare la ricerca inserendo “legge provinciale” in “Tipo atto”, il numero 12 e la data del 1 agosto 2011).