tecnologie e saperi tra università e impresa
Numero 15 | Anno 6 | LUGLIO 2016

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Editoriale

LA FABBRICA DEGLI IMPRENDITORI

Il ruolo delle università e degli incubatori e acceleratori d'impresa nel creare nuova imprenditorialità

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di Innocenzo Cipolletta
Economista, è presidente dell’Università di Trento.
L'Università di Trento favorisce le start up con un suo programma e collabora con l'acceleratore locale (Trentino Sviluppo) e con altre istituzioni per far nascere nuove imprese.

Come si “costruisce” un imprenditore? In genere è la famiglia dell'imprenditore che trasmette, assieme ai soldi e alle opportunità, anche una certa cultura imprenditoriale: così è stato in Italia per lungo tempo. Ma la capacità imprenditoriale non è sempre una caratteristica trasmissibile per via ereditaria e non è raro il caso di aziende che rischiano di deperire quando gli eredi prendono le redini, troppo spesso in età adulta, perché l'imprenditore originale ha finalmente lasciato il campo (in genere non per sua volontà). 
Le università hanno supplito a questo compito con i loro corsi e le loro contaminazioni di discipline diverse. Oggi le università hanno uno strumento in più: gli acceleratori d'impresa. Si tratta di vere e proprie imprese che hanno come obiettivo, e quindi come “prodotto”, quello di fabbricare nuove imprese e nuovi imprenditori.

Gli incubatori e acceleratori d'impresa hanno superato la fase eminentemente istituzionale degli anni passati, quando nascevano perché c'era un sito abbandonato da sfruttare e una necessità di attrarre imprese e conoscenze. Questi obiettivi restano, ma ora a gestire questi acceleratori sono veri e propri imprenditori che hanno una buona conoscenza delle innovazioni tecnologiche, che sanno riconoscere i talenti e che investono per lo sviluppo delle start up. Alcuni di questi acceleratori sono aziende quotate alla borsa valori, come il caso di H-Pharm di Riccardo Donadon a Treviso o LVenture di Luigi Capello a Roma. Questi acceleratori vagliano migliaia di domande da parte di giovani che propongono idee d'impresa e scelgono quelle che sembrano avere maggiori capacità di crescita e di successo. A questi giovani imprenditori offrono un sito, pochi soldi (non sempre) e soprattutto consulenza e vicinanza con altri giovani imprenditori che stanno cercando la loro via. Nasce così una vera serra d'imprese che si aiutano vicendevolmente con lo scambio delle informazioni e con la possibilità di sperimentare. Poche sono le vere imprese che ce la faranno, ma intanto sono nati nuovi imprenditori che magari tenteranno una diversa via, se quella intrapresa non avrà avuto successo.

È così che nascono oggi nuovi imprenditori e le università sono attente a questi fenomeni. L'Università di Trento favorisce le start up con un suo programma e collabora con l'acceleratore locale (Trentino Sviluppo) e con le altre istituzioni (FBK e Fondazione Mach) in questo gioco di creazione d'impresa che rappresenta un forte investimento per la crescita futura del territorio e del paese.