HydroMates è uno spin off dell’Università di Trento che si è costituito nel 2012. Fra i soci, oltre all’Università, vi sono i professori Paolo Bertola e Maurizio Righetti del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, gli ingegneri Andrea Bosoni e Davide Righetti, che si sono laureati entrambi in Ingegneria civile, presso l’Università di Trento ed hanno collaborato con il Dipartimento, e l’azienda HydroloGIS srl di Bolzano. Lo spin off porta sul mercato strumenti, applicazioni e metodologie per l’analisi e la gestione del ciclo integrato delle acque, ovvero il ciclo dell’acqua in ambito urbano: dalla captazione alla distribuzione, fino alla raccolta e alla restituzione ai corpi idrici ricettori.
Ingegner Bosoni, la scelta della società di costituirsi come spin off accademico è innovativa sia nel panorama locale che nazionale; ci può illustrare le principali caratteristiche dello spin off, le motivazioni che vi hanno spinto in questa direzione e i vantaggi che vi porta?
HydroMates nasce dai risultati ottenuti da un’attività pluriennale di ricerca svolta presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica. Lo spin off vuole quindi raccogliere questi frutti e cercare di portare sul mercato gli strumenti e i metodi che negli anni si sono messi a punto e che possono avere un riscontro diretto nel panorama della gestione delle risorse idriche. Al di là di essere patrocinati e quindi formalmente riconosciuti dall’Università, il vantaggio più grande di uno spin off accademico consiste nello stretto legame con il Dipartimento che permette un costante aggiornamento con i risultati della ricerca di settore. In questo modo si lavora in un contesto di continuo aggiornamento che permette di portare sul mercato prodotti upto-date.
Hydromates offre sul mercato strumenti e software per l’analisi e la gestione delle reti idriche urbane. Quali sono le problematiche da cui nasce il progetto imprenditoriale?
La promozione della tutela delle risorse idriche, lo sviluppo di sistemi e tecnologie innovative per il miglioramento della gestione delle acque, l’incremento dell’efficienza della rete e degli impianti di distribuzione esistenti sono tutti temi strategici a livello nazionale. Negli ultimi anni il tema della gestione delle risorse idriche ha assunto sempre maggiore importanza, sia dal punto di vista tecnico che normativo. Ci sono molte realtà in Italia dove la fornitura di acqua potabile è al di sotto degli standard minimi di servizio, soprattutto a causa di una gestione non efficiente delle reti idriche. Negli anni, infatti, si sono espanse le città e in maniera analoga i sottoservizi diventando infrastrutture sempre più complesse. La riduzione e individuazione delle perdite idriche, la scelta dei parametri ottimali di gestione delle reti, richiedono strumenti in grado di poterne modellare il comportamento per poter poi individuare quali possano essere gli scenari ottimali di gestione. A questo scopo HydroMates ha sviluppato i NetTools, applicativi in ambiente GIS (Open Source) che permettono la modellazione delle reti idriche di acquedotto e fognatura. Tali strumenti sono personalizzabili in funzione delle esigenze dei gestori e possono raccogliere tutte le informazioni necessarie ad una completa conoscenza delle infrastrutture.
Il tema delle Smart Cities si sta imponendo nel dibattito internazionale. Ci può descrivere quali sono i prodotti e servizi che offre Hydromates per rendere le nostre città più “intelligenti”?
HydroMates ha appena lanciato sul mercato un nuovo prodotto innovativo: “Smart Manhole, il tombino intelligente” che vuole portare le reti di acquedotto, fognatura e sottoservizi in generale, sui più comuni smartphone e tablet pc. Grazie alla partnership con HydroloGIS è stato possibile sviluppare in casa questo sistema che si compone di una parte hardware per la catalogazione, la mappatura e la ricerca sotto asfalto dei pozzetti stradali, e di una parte software che si sdoppia tra un piattaforma web ed un app Android utilizzabile da qualsiasi smartphone.
Enti gestori e pubbliche amministrazioni potranno quindi disporre di uno strumento facile da usare e a basso costo per censire le reti di sottoservizi e aggiornarne le operazioni di manutenzione in tempo reale, potendo catalogare schizzi e fotografie degli interventi. La facilità d’uso delle applicazioni permette l’utilizzo da parte di tutto il
personale, in maniera intuitiva e senza la necessità di formazione specifica.
Per uno spin off, come più in generale per un’impresa start up, gli investimenti in ricerca e sviluppo e la capacità di attrarre finanziamenti privati e istituzionali è centrale soprattutto nei primi anni di vita. Quali strategie state perseguendo?
Il nostro progetto imprenditoriale è stato giudicato con esito positivo in occasione del bando Seed Money promosso da Trentino Sviluppo e Provincia autonoma di Trento.
Abbiamo inoltre partecipato a bandi di carattere nazionale riguardanti le start up e cerchiamo di mettere in luce la nostra idea in occasione delle diverse iniziative sviluppate per le imprese di carattere innovativo come la nostra.
Nel prossimo futuro pensiamo inoltre di partecipare, magari con altri spin off, a bandi promossi dall’Unione europea su tematiche relative all’uso dell’acqua nelle smart cities, tematica di priorità per gli obiettivi di Horizon 2020. Tutte queste opportunità sono molto importanti per la fase di avvio, ma non devono far dimenticare che è il mercato la vera cartina tornasole.