Abbiamo chiesto all’ingegner Giuseppe Soraperra di parlarci del suo percorso di studi e della spendibilità dei titoli conseguiti (diploma di laurea e di dottorato) in un contesto industriale. L’ingegner Soraperra lavora da alcuni anni nello sviluppo di nuovi prodotti presso la Tozzi Nord, un’azienda che opera in Trentino nel settore delle energie rinnovabili producendo e commercializzando turbine eoliche di piccola taglia e che fa parte del Gruppo Tozzi, una realtà di livello internazionale nel campo dell’ingegneria e dell’energia. L’azienda collabora con i Dipartimenti di Ingegneria Meccanica e Strutturale (DIMS) e di Ingegneria dei Materiali e Tecnologie Industriali (DIMTI) dell’Università di Trento.
Ingegner Soraperra, ci può descrivere il suo percorso formativo e professionale?
Le tappe fondamentali sono state la laurea in Ingegneria dei materiali presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento e il dottorato di ricerca in Energetica svolto presso l’Università di Udine, in consorzio con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale dell’Università di Trento. Inoltre ho partecipato all’International Master Program in Wind Energy presso la Technical University of Denmark, quale parte integrante del percorso formativo di dottorato.
All'interno del gruppo Tozzi Nord di cosa si occupa?
Il mio ruolo è focalizzato sullo sviluppo prodotti e comprende, tra l’altro l’architettura generale della turbina eolica (scelta del diametro, dell’altezza torre e dei parametri funzionali), la progettazione aerodinamica e strutturale del rotore, la simulazione dei sistemi con strumenti software, il supporto alle campagne di misura in campo ed in galleria del vento e la gestione dell’iter certificativo, in particolare il design-assessment secondo le IEC61400-2.
Le competenze acquisite durante la laurea e il dottorato in che misura si sono rivelate utili per il gruppo industriale dove lavora?
Il mio mestiere è in buona sostanza una naturale prosecuzione del percorso formativo: in azienda svolgo lo stesso tipo di attività che svolgevo durante il dottorato, con metodologie piuttosto simili. Tuttavia è stato necessario integrare le competenze maturate nel dottorato con la capacità di gestire progetti a 360°, il che comprende la programmazione temporale, il monitoraggio dei costi, la cooperazione con consulenti esterni, l’individuazione dei colli di bottiglia e la capacità di mediare tra obiettivi diversi.