IL RUOLO CENTRALE DEL CONSUMATORE

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Sport, tecnologia e salute: l’innovazione di prodotti e servizi a partire dalle esigenze dell’utente
intervista di Francesca Chistè ad Antonello Marega

Antonello Marega è presidente della European Platform for Sport Innovation (EPSI) e presidente di WG R&D of FESI (Federation European Sporting goods Industries). Durante la conferenza di Rovereto ha parlato del tema "Sport and Society: business, technology, health".

Antonello Marega, foto Luca Valenzin, archivio Università di TrentoDottor Marega, ci può spiegare il tema che ha illustrato alla conferenza?
Il mio intervento ha voluto mettere in evidenza le attività che hanno svolto la Piattaforma Europea per l’Innovazione nello Sport (EPSI) e la Federazione dei Produttori Europei di Articoli Sportivi (FESI). In qualità di presidente di entrambi gli enti, ho  riportato all’interno del convegno la voce dell’industria. Ho parlato anche di Europa, delle potenzialità che ha il finanziamento alla ricerca con i nuovi programmi europei; ma soprattutto ho voluto evidenziare quella che secondo me è una svolta fondamentale da parte della Commissione europea e delle sue DG: mettere il consumatore al centro dell’attenzione. Il consumatore, con le sue aspirazioni, i suoi desideri e le sue necessità, deve far nascere l’innovazione dei prodotti e dei servizi. Storicamente, il processo era inverso: l’università creava innovazione, che si trasferiva verso l’industria e da qui arrivava al consumatore.

Come può essere visto il rapporto tra università e impresa in questo settore?
Secondo le imprese, l’università non conosce bene il mercato e pertanto presenta proposte di innovazione poco appetibili; dall’altro lato, l’università sostiene che le imprese non hanno tutti gli strumenti necessari per fare innovazione. Questa annosa diatriba andrebbe superata, riconoscendo il ruolo fondamentale, e diverso, di entrambi i soggetti. È importante rovesciare l’approccio alla ricerca poiché è il consumatore quello che alla fine deciderà se il prodotto ha successo. In questa direzione sono andati gli ultimi meeting con la DG Research di Bruxelles, dove è stato precisato che anche l’università per ricevere finanziamenti deve partire dal consumatore e dalle necessità dell’azienda e promuovere innovazione.

A livello europeo, vede positivamente i nuovi strumenti che stanno avanzando?
Con l’inizio di gennaio ha preso avvio Horizon 2020, il nuovo Programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione (2014-2020). Noi come EPSI e FESI ci siamo già mossi in questa direzione e stiamo ora aspettando la risposta di università, centri di ricerca e aziende sulle prime call. La parte più importante di Horizon 2020 è il programma specifico per l’innovazione nelle piccole e medie imprese, che hanno sempre avuto grossi problemi ad accedere ai finanziamenti, dovuti anche all’assenza di persone interne a ciò dedicate. Teniamo infatti presente che per queste aziende la rendicontazione ed altri aspetti ad essa connessi sono molto onerosi. C’è ora un nuovo strumento che semplifica la burocrazia, agevola l’avvicinamento ai progetti, aumenta i finanziamenti a fondo perduto; direi quindi che siamo sulla buona strada.

APPROFONDIMENTI

European Platform for Sport Innovation (EPSI)
http://epsi.eu/

Federation of the European Sporting Goods Industry
www.fesi-sport.org/