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START UP INNOVATIVI

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Le novità introdotte dal “Decreto Sviluppo” e le opportunità per la creazione di spin off e start up accademici
Il Decreto istituisce le start up innovative ovvero un nuovo modello d’impresa, che viene progettata, nasce, cresce e muore in modo differente rispetto ai canoni tradizionali.
a cura della Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Università di Trento

Il tema delle nuove imprese innovative è salito alla ribalta in Italia sia per il supporto e la promozione di università e centri di ricerca che per quanto concerne fenomeni spontanei, ispirati a quanto accade in contesti più maturi, come nella Silicon Valley o a Berlino. Il Rapporto Netval sulla valorizzazione della ricerca nelle università italiane rileva un totale di 990 spin off accademici censiti nel 2011; per comprendere il fenomeno, a questo dato vanno sicuramente aggiunte migliaia di altre iniziative  sorte fuori dal percorso universitario. Le start up sono un nuovo modello d’impresa, che viene progettata, nasce, cresce e muore in modo differente rispetto ai canoni tradizionali. Le parole chiave per interpretare questo cambiamento sono: prodotto tecnologico, ricerca e sviluppo, crescita rapida e prospettiva internazionale.

Questo fenomeno è stato recepito in Italia anche grazie alla recente pubblicazione nel mese di novembre del Decreto Legge n.179. Si tratta di uno strumento diventato ormai norma che offrirà una cornice giuridica aggiornata alle nuove imprese innovative.

La tematica è di grande importanza nel contesto del trasferimento tecnologico delle università poiché spin off e start up accademici rientrano facilmente nella definizione
di “start up innovativi”, le imprese a cui il Decreto offre una serie di agevolazioni.

Si tratta infatti di soggetti giuridici nati da meno di 48 mesi che hanno come oggetto sociale esclusivo lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Viene poi posto l’accento (tra i requisiti alternativi per accedere allo status) sul fatto che almeno un terzo di dipendenti e collaboratori sia costituito da dottorandi e dottori di ricerca, sulla disponibilità di un brevetto e sull’attività di ricerca e sviluppo.

Tra i principali vantaggi del riconoscimento dello status di start up innovativo vi sono una riduzione del costo di costituzione, un’agevolazione della remunerazione di
amministratori, dipendenti, collaboratori, consulenti e fornitori, tramite piccole quote di capitale, e una serie di incentivi fiscali.

Il Decreto ha poi contribuito ad integrare nel sistema giuridico logiche di finanziamento imprenditoriale nuove come quella del crowdfunding, ovvero della possibilità di
raccogliere capitali presso il pubblico attraverso portali dedicati.

In sintesi, l’impianto della legge propone ai nuovi imprenditori, agli startuppers, di operare in modo diverso, più vicino a quello ormai abituale negli Stati Uniti. La sfida è aperta.

APPROFONDIMENTI

Per ulteriori informazioni sul Decreto Sviluppo:
www.gazzettaufficiale.it/moduli/DL_181012_179.pdf