Foto archivio NASA-ESA-ASI

TELERILEVAMENTO E RADAR: DALL’ESPLORAZIONE PLANETARIA ALL’OSSERVAZIONE DELLA TERRA

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L’attività di ricerca del Laboratorio di Telerilevamento dell’Ateneo
Il radar spaziale RIME (Radar for Icy Moon Exploration) sarà protagonista della missione JUICE dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) alla ricerca di tracce di vita tra le lune ghiacciate di Giove. RIME verrà costruito in Italia, sotto la guida di Lorenzo Bruzzone, con alcuni sottosistemi forniti dal Jet Propulsion Laboratory della NASA.
intervista di Paola Fusi a Lorenzo Bruzzone

Lorenzo Bruzzone, professore ordinario di Telecomunicazioni del DISIIl Laboratorio di Telerilevamento (Remote Sensing Laboratory, RSLab) del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI) dell’Università di Trento sviluppa dal 1999 attività di ricerca sulle tecnologie dello spazio. Tali attività sono incentrate su sistemi di telerilevamento e sui radar, sia nell’ambito di missioni per l’esplorazione del Sistema Solare sia nell’ambito dell’osservazione della Terra. Il laboratorio, diretto da Lorenzo Bruzzone, professore ordinario di Telecomunicazioni del DISI, ha raggiunto una notevole visibilità internazionale, sia per i risultati e i riconoscimenti scientifici di alto livello ottenuti, sia per la leadership in progetti internazionali di primo piano e in missioni spaziali di rilievo. Nell’ambito dell’esplorazione del Sistema Solare, basti ricordare il radar spaziale RIME (Radar for Icy Moon Exploration) che sarà protagonista della missione JUICE dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) alla ricerca di tracce di vita tra le lune ghiacciate di Giove. Si tratta di un radar capace di misurare dallo spazio quello che avviene al di sotto della superficie delle lune ghiacciate fino a una profondità di circa 9 chilometri. Sotto la guida del professor Bruzzone, RIME verrà costruito in Italia con alcuni sottosistemi forniti dal Jet Propulsion Laboratory della NASA. Per quanto riguarda l’Osservazione della Terra, sono molti i progetti internazionali finalizzati a sviluppare sistemi innovativi e tecniche automatiche di analisi dei dati in grado di estrarre l’informazione dall’enorme mole di dati resi disponibili dalla vasta rete di satelliti che orbitano attorno al nostro globo. Tra le attività più importanti va ricordato il ruolo di primo piano di RSLab nelle iniziative sui Big Data dell’ESA e vanno citati i vari progetti sullo sviluppo di sistemi di nuova generazione per la gestione delle emergenze (es. terremoti e alluvioni) e per il monitoraggio ambientale. 

Professor Bruzzone, in cosa consiste la vostra ricerca?

La nostra ricerca è incentrata sullo sviluppo di sistemi di telerilevamento e radar e delle relative tecniche di elaborazione per l’estrazione automatica dell’informazione dai dati. La tecnologia è trasversale: i sensori si possono montare a bordo di satelliti in viaggio nel sistema solare per studiare i pianeti e i vari corpi celesti o a bordo di satelliti che rimangono in orbita attorno alla Terra e permettono di osservare il nostro pianeta in maniera sistematica. Gli strumenti di telerilevamento e radar attualmente disponibili possono riprendere immagini dallo spazio (a centinaia di km di distanza) con un dettaglio dell’ordine delle decine di centimetri. Ciò permette di affrontare problematiche legate al monitoraggio ambientale, al controllo del territorio, all’analisi delle attività antropiche dalla scala globale alla scala locale.

Chi sono le persone coinvolte?

Sono coinvolti ricercatori (a vario livello), studenti di dottorato, scienziati di altre università che spesso trascorrono periodi presso i nostri laboratori. È attiva una stretta collaborazione anche con la Fondazione Bruno Kessler (FBK).

Quali sono i vostri obiettivi nei prossimi anni?

Gli obiettivi sono molteplici. Sul lato dell’esplorazione planetaria i prossimi anni saranno cruciali perché vedranno lo sviluppo di RIME che dovrà essere pronto nel 2020 per essere poi lanciato verso il sistema gioviano nel 2022. Sono però in corso di studio altri radar per l’esplorazione del Sistema Solare che potranno essere integrati in nuove missioni. Dal lato dell’Osservazione della Terra, la sfida è quella di ideare nuovi sistemi che permettano di sfruttare al meglio l’enorme mole di dati fornita dai satelliti attualmente in orbita e di integrare tali dati con quelli acquisiti da piattaforme aeree e UAV per lo sviluppo di nuove tipologie di servizi.

Come pensa che questa tematica possa avere delle ricadute sulla vita di tutti i giorni o sul mondo delle imprese?

Non si deve pensare che la nostra sia un’attività di nicchia, le ricadute della nostra ricerca sono immediate e molto concrete e riguardano anche il Trentino. Infatti, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, sono stati sviluppati progetti pilota per servizi basati sul telerilevamento aereo/satellitare a supporto della mappatura e della gestione delle foreste, del monitoraggio delle aree agricole e della mappatura del manto nevoso. Tali progetti aprono la strada a una nuova generazione di strumenti per la gestione e il controllo del territorio, capaci di fornire in tempi rapidi informazioni molto precise ad ampia scala. Insomma, la ricerca spaziale spesso percepita come ai confini con la fantascienza è di fatto al servizio delle esigenze più concrete delle amministrazioni pubbliche e dei cittadini.

Cercate dei partners o delle imprese con cui collaborare su queste tematiche?

I nostri principali partners sono le agenzie spaziali (in particolare l’ESA, l’ASI e la NASA) con cui abbiamo varie attività di collaborazione. Presso ESA abbiamo anche dei ruoli di rilievo in Advisory Board scientifici di prestigio. Ci sono poi partnership con le università, i centri di ricerca e le aziende principali nel settore a livello internazionale. Queste ultime sono strategiche per trasformare i prodotti della ricerca in servizi innovativi.

CONTATTI

Remote Sensing Laboratory (RSLab)
Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI)
Università di Trento
via Sommarive 14, I-38123 Povo (Trento)
+39 0461 282056
bruzzone@ing.unitn.it
http://rslab.disi.unitn.it