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LA RICERCA SPAZIALE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA

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Dalle missioni europee su Marte alla space economy al trasferimento di tecnologie dallo spazio alla Terra e dalla Terra allo spazio. Ne parliamo con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana
Una quantità incredibile di cose nella vita quotidiana dipende dallo spazio, telecomunicazioni, monitoraggio dell’atmosfera e della terra, gestione delle emergenze, solo per citarne qualcuna. Lo spazio è sinonimo di progresso, di miglioramento della qualità della vita. Non investire nello spazio significa non credere nel futuro.
intervista di Vanessa Ravagni a Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana

Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale ItalianaPresidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) da maggio 2014, Roberto Battiston svolge da molti anni ricerca in astrofisica e fisica delle particelle elementari nello spazio. Professore ordinario del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, in precedenza presidente della Commissione di Fisica astroparticellare dell’INFN, è stato tra i promotori del Trento Institute for Fundamental Physics and Applications (TIFPA).

Professor Battiston, la ricerca spaziale sembra vivere un momento di rinnovato splendore. Sembra che tutti vogliano investire in questo campo, ci può spiegare
perché?

Una quantità incredibile di cose nella vita quotidiana dipende dallo spazio: telecomunicazioni, monitoraggio dell’atmosfera e della terra, gestione delle emergenze,
solo per citarne qualcuna. Lo spazio è sinonimo di progresso, di miglioramento della qualità della vita. Non investire nello spazio significa non credere nel futuro.
In qualità di presidente dell’ASI, ci può dire qual è il ruolo dell’Italia nell’ambito internazionale della ricerca spaziale? L’Italia gioca un ruolo fondamentale nella scena
internazionale spaziale come terzo contributore di ESA (Agenzia Spaziale Europea), dopo Francia e Germania e prima dell’Inghilterra. Inoltre ha stretti rapporti di
collaborazione con la NASA e con i Paesi spaziali emergenti come, in particolare, la Cina.

Quali sono i principali progetti ai quali l’Agenzia Spaziale Italiana sta lavorando?

L’ASI è impegnata nella ricerca scientifica con la strumentazione che viene lanciata dall’ESA nello spazio, sia per osservare l’Universo che per osservare la Terra. Si tratta di programmi che spesso durano più di dieci anni, ma che permettono di superare i limiti attuali della conoscenza in settori che vanno dall’astrofisica alla planetologia, alla cosmologia, allo studio di sistemi planetari appartenenti ad altre stelle. Al recente Consiglio ministeriale di dicembre 2014 sono stati approvati tre grandi progetti in cui l’Italia gioca un ruolo importante, i nuovi lanciatori europei, tra cui il Vega-C realizzato in Italia, l’estensione della Stazione Spaziale al 2020 e il completamento delle due missioni europee che atterreranno su Marte, il progetto ExoMars.

La ricerca messa a punto per l’esplorazione spaziale può avere applicazioni anche sulla Terra? Può migliorare la qualità della nostra vita?

Lo spazio riempie la nostra vita quotidiana con modalità che spesso ci sfuggono: la navigazione satellitare è usata quotidianamente da tutti, le previsioni meteo sono sempre più precise, l’osservazione satellitare della Terra ci offre innumerevoli applicazioni, dalla protezione dalle frane al monitoraggio delle frontiere, dal supporto della protezione civile in condizioni di emergenza alla gestione della superficie agricola. Lo studio delle mutazioni climatiche a livello locale e globale non sarebbe possibile senza il contributo dell’ osservazione satellitare. Tutto questo contribuisce a migliorare la qualità della vita, aiutandoci anche a gestire e mitigare l’impatto umano sul pianeta.

Pensa che ci siano possibilità concrete, per i ricercatori e per le aziende, di fare trasferimento tecnologico in questo settore?

Senza dubbio lo spazio rappresenta una grande opportunità sia per la ricerca che per l’impresa, sia per sviluppare la “space economy” sia per trasferire dallo/allo spazio tecnologie utili per la vita di tutti i giorni. Un esempio di trasferimento dalla Terra allo spazio è la tecnologia delle stampanti 3D, che potrebbe rivoluzionare la costruzione di strutture nello spazio o su altri pianeti. Invece, un esempio di trasferimento di tecnologie dallo spazio alla Terra riguarda le tecniche per contrastare malattie come l’osteoporosi, in particolare tramite opportune medicine e particolari tipi di ginnastica quotidiana.

APPROFONDIMENTI

Agenzia Spaziale Italiana: http://www.asi.it/