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GIOVANI E TRASFERIMENTO DELLE CONOSCENZE

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Rafforzate le azioni di trasferimento tecnologico dell’Ateneo per aumentare le opportunità di laureati e ricercatori e incentivare l’innovazione nelle aziende
Tra le iniziative del 2014: potenziato il percorso formativo Crash Course, portato a Trento il primo Lab italiano Falling Walls, realizzata la prima edizione di IPSP e creato un sito dedicato all’Open Access.
di Vanessa Ravagni

Formare giovani oggi vuol dire offrire loro anche competenze trasversali nel campo del trasferimento delle conoscenze. Questo è un vantaggio per i giovani, che vedono così aumentare le loro possibilità di occupazione, ma è soprattutto un’opportunità per la società e per il mondo produttivo che possono usufruire dei frutti dell’innovazione, come mostrano le esperienze raccontate in questo numero di Knowtransfer.

Uno degli obiettivi del Piano Strategico 2014-2016 dell’Università di Trento è ridurre il divario fra i percorsi di generazione e riproduzione della conoscenza interni all’Ateneo e la domanda potenziale di innovazione e formazione che proviene dal territorio e dalle imprese. È in quest’ottica che sono state rafforzate e consolidate nel corso del 2014 le iniziative di formazione interdisciplinari sull’innovazione e sulla valorizzazione della ricerca applicata.

Attraverso la collaborazione di Confindustria Trento è stato potenziato il percorso formativo interdisciplinare “Crash Course on Research Funding, Intellectual Property and Start up Creation”, organizzato dalla Divisione Supporto alla Ricerca scientifica e al Trasferimento tecnologico dell’Ateneo. Rivolto a dottorandi e giovani ricercatori, da questa edizione il percorso è stato aperto alla partecipazione degli imprenditori e una particolare attenzione è stata data agli strumenti per le piccole e medie imprese offerti dal nuovo programma dell’Unione europea sulla ricerca Horizon 2020. Significativa è stata la testimonianza di una realtà industriale multinazionale – con una sede in Trentino – sui processi interni di ricerca e sviluppo e sulla collaborazione con l’università. Di forte interesse anche la presenza di un Venture Capitalist di fama internazionale che ha delineato il ruolo di un investitore e i requisiti di accesso ai capitali per una giovane start up innovativa e ad alto potenziale.

L’orientamento dell’Ateneo a valorizzare il trasferimento delle conoscenze e l’innovazione dei giovani ha inoltre portato a Trento il primo Lab italiano del circuito internazionale per l’innovazione Falling Walls, che verrà riproposto anche nel 2015. L’accordo con Confindustria Trento, grazie al quale viene ospitato nei propri uffici un referente per il trasferimento tecnologico dell’università, ha consentito di rafforzare la capacità di unire università, impresa e territorio per collaborazioni rivolte a incentivare iniziative di ricerca e sviluppo precompetitivo. In quest’ambito è stata realizzata la prima edizione di “Industrial Problem Solving with Physics (IPSP)”, un’iniziativa promossa dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, che trova spazio anche in questo numero e verrà riproposta anche nel 2015.
Infine, un importante passo avanti è stato fatto nell’ambito dell’open access. Il principio dell’accesso aperto vuole infatti che i risultati - pubblicazioni e dati - della ricerca scientifica, soprattutto quella finanziata con fondi pubblici, siano messi gratuitamente a disposizione della collettività tramite Internet, concedendo ai fruitori appropriati diritti di riutilizzo, e mantenendo per l’autore ampi margini di divulgazione anche in presenza di un trasferimento dei diritti ad un editore.

La giornata di studio che si è svolta lo scorso 20 ottobre all’Università di Trento su “Open access e scienza aperta: stato dell’arte e strategie per il futuro” si è tradotta in prima battuta nella creazione di un sito dedicato (www.unitn.it/open-access), quale strumento di supporto per docenti, ricercatori, collaboratori e dottorandi che vogliono condividere con la comunità digitale i risultati delle proprie ricerche.