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BILANCI DELLE IMPRESE PIÙ COMPARABILI E TRASPARENTI

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L’Agenzia per l’Italia digitale approva il nuovo formato elettronico standard elaborato con il contributo di un gruppo di ricerca dell’Università di Trento
Il Dipartimento di Economia e Management dell’Ateneo ha contribuito in maniera decisiva al progetto sui bilanci in formato elettronico elaborabile (XBRL). Tra le nuove possibili aree di applicazione quella dei rapporti banca-impresa.
di Davide Panizzolo

Il 19 dicembre 2014 è ufficialmente iniziata in Italia la rivoluzione digitale del bilancio di esercizio: in tale data è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’avviso che completa l’iter normativo per l’entrata in vigore dell’obbligo di deposito dei bilanci presso il Registro delle Imprese in formato elettronico elaborabile (XBRL) secondo la tassonomia che comprende anche la nota integrativa.

La rivoluzione tecnologica degli Open Data ha raggiunto le imprese italiane: dal 2015 più di un milione di società pubblicherà dunque l’intero bilancio di esercizio utilizzando un formato elettronico standard. Il 21 ottobre è arrivato il via libera dall’OIC (Organismo Italiano di Contabilità, autorità che fissa i principi contabili nazionali) e ora la tassonomia che codifica il formato è pubblicata sul sito dell’Agenzia per l’Italia digitale ed è stata resa ufficiale dal suddetto avviso. Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, coordinato dal professor Luca Erzegovesi, ha contribuito in maniera decisiva a questo risultato.
L’Italia è all’avanguardia nella pubblicazione di dati finanziari delle imprese in formato digitale. Dal 2007 le società depositano il bilancio presso il Registro imprese utilizzando il formato elettronico XBRL, un “dialetto” del popolare linguaggio XML, creato negli anni Novanta per condividere ed elaborare informazioni finanziarie.

Fino ad ora la parte elettronica del bilancio depositato riguardava solo le tabelle principali (Conto economico e Stato patrimoniale). Dal 2015 dovranno essere aggiunte
le informazioni di dettaglio riportate nella Nota integrativa, da poco approvata dall’OIC. Con la nuova tassonomia, le banche e altri soggetti interessati potranno analizzare
lo stato di salute finanziaria delle imprese utilizzando bilanci più trasparenti, comparabili e di facile fruizione. In questo modo avremo una comunicazione finanziaria più
ricca, con dati realmente open, in quanto direttamente elaborabili con procedure informatiche di analisi e valutazione.
Il formato digitale della Nota integrativa, nella prima versione, riguarderà esclusivamente le informazioni esplicitamente previste dal Codice civile. Si prevedono per il futuro degli aggiornamenti che includeranno le informazioni richieste dai Principi contabili nazionali (ma non dalla legge).

Il progetto Tassonomia bilanci XBRL è stato sviluppato grazie alla collaborazione dei più importanti attori nazionali sul tema dei bilanci come il già citato OIC, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, il sistema delle Camere di commercio e il suo polo informatico Infocamere, oltre ai fornitori di pacchetti gestionali rappresentati da Assosoftware. Importante è stato il contributo del Dipartimento di Economia e Management (DEM) dell’Università di Trento, che ha collaborato con i colleghi dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e dell’Università di Macerata. Il DEM ha studiato il potenziale della tecnologia XBRL già dal 2003, quando pochissimi in Italia ne erano a conoscenza. Nel maggio 2004 è stato pubblicato un Tech Report (Aste-Panizzolo, “Lo standard XBRL”), che ha contribuito in maniera decisiva a far conoscere questa nuova tecnologia tra gli studiosi e gli utilizzatori italiani. Fin dal 2005 è stata avviata una collaborazione con Infocamere e con l’Associazione XBRL Italia, che ha consentito di seguire (e spesso di indirizzare) da Trento tutto lo sviluppo della tassonomia bilanci.

L’attività di ricerca del DEM, avviata con il progetto di ricerca di base FIRB-Smefin, si è consolidata grazie a una posizione di ricercatore dedicata ai temi delle comunicazione finanziaria aziendale, sponsorizzata da Infocamere. 
Tra le nuove possibili aree di applicazione di XBRL, presso il DEM ci siamo soffermati su quella dei rapporti banca-impresa, che presenta grande interesse nel caso italiano. In Italia, la comunicazione finanziaria delle PMI (Piccole e Medie Imprese) nei confronti delle banche è parziale ed episodica, spesso reticente, costosa e priva di valore per l’impresa. XBRL può contribuire a migliorare questo stato di cose: nella consulenza finanziaria alle PMI può facilitare l’analisi finanziaria da parte del consulente, chiamato a svolgere un ruolo di guida dell’imprenditore in una situazione di difficile accesso al credito. 

Un secondo snodo della filiera che offre ottime opportunità di applicazione è il processo di valutazione dei fidi: le banche potrebbero ricevere dall’impresa le informazioni contabili in formato XBRL, facilitando così la concessione e il rinnovo del credito. Tra le idee innovative sperimentate nella nostra ricerca, c’è anche un prototipo di portale web per la comunicazione finanziaria delle piccole imprese, una sorta di social network in cui l’impresa pubblica i dati, finanziari e non solo, destinati ai partner con cui intrattiene rapporti finanziari o commerciali. Confidiamo di poter sviluppare questa idea in futuri e più ambiziosi progetti. Forse tra qualche anno le imprese si faranno conoscere attraverso la rete per riscuotere il “mi piace” dei loro partner finanziari.