DIVENTARE GIOVANI IMPRENDITORI, NON SOLO IN AMERICA

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Dalla laurea in Economia all’Università di Trento alla creazione di una società di management sportivo
Due amici neo-laureati fondano un’impresa. Sembra una storia americana e invece accade in Trentino. Ivan e Alessandro ritengono che qui ci siano potenzialità non ancora sfruttate e un sistema di imprese giovanili che vuole lavorare in maniera sinergica.
intervista di Francesca Chistè a Ivan Fonsatti e Alessandro Coser

Ivan Fonsatti e Alessandro Coser sono due giovani neolaureati in Economia e Management dell’Università di Trento, che hanno fondato lo scorso anno una società che opera nel settore sportivo creando una rete tra professionisti di varie discipline e mondo imprenditoriale.

Ivan e Alessandro, come vi siete incontrati e come è nata l’idea di questa attività?
Ci siamo conosciuti durante il nostro percorso di studi, poiché frequentavamo entrambi il corso di laurea di Economia e Management dell’Università di Trento. Tuttavia la nostra passione per lo sport e la volontà di intraprendere una carriera lavorativa in questo settore è presente in noi fin da ragazzini. Veniamo infatti dallo sport praticato, io (Ivan) dalla pallacanestro e Alessandro dal nuoto professionistico.

Di che cosa si occupa la vostra impresa?
La società che abbiamo fondato, Palladium Management, si occupa di management e marketing sportivo. Veniamo incontro a tutte le esigenze specifiche dell’atleta e della sua carriera, con una particolare attenzione verso i giovani talenti. Consideriamo le imprese che intendono investire sugli atleti importanti almeno quanto gli atleti stessi e abbiamo elaborato una serie di servizi ad esse dedicati, dallo sviluppo di un piano marketing alla gestione dell’immagine.

La vostra sembra quasi una storia americana. Due amici, neo-laureati, che decidono di fondare una società.
Sotto questo punto di vista sì, può essere paragonata a una storia americana, con due giovani che si costruiscono una carriera da soli. Il modello americano è all’avanguardia nel nostro settore e fonte di ispirazione per noi, per continuare a migliorare il nostro lavoro.
Anche se all’estero può essere più facile fare impresa, non credo che la differenza sia così rilevante. Con la giusta volontà, l’impegno e una buona formazione si possono raggiungere grandi traguardi.
In Italia, un ostacolo che riguarda tutte le realtà imprenditoriali, e non solo le nuove imprese, è la troppa burocrazia. Tuttavia, nonostante la possibilità concreta di operare direttamente dall’estero, è stata nostra volontà operare all’interno del territorio italiano e precisamente in Trentino, poiché siamo convinti che, nonostante il difficile periodo economico, ci siano delle rilevanti potenzialità non ancora sfruttate e un sistema, quello delle imprese giovanili, che vuole lavorare in maniera sinergica con le realtà già presenti nel mercato nazionale, creando così nuove opportunità per tutti i soggetti coinvolti.

Siete stati da poco vincitori di un bando Seed Money, un finanziamento di Trentino Sviluppo finalizzato a promuovere la diffusione di iniziative imprenditoriali nei settori innovativi o ad alta tecnologia. Quanto è stato importante questo riconoscimento?
A livello personale Seed Money è stato un grande riconoscimento: la valutazione positiva del nostro progetto da parte di una Commissione come quella di Trentino Sviluppo ci ha sicuramente dato ancora più fiducia e ottimismo, oltre a far aumentare la nostra credibilità nei confronti di aziende e clienti.
Il finanziamento ci permette inoltre di ampliare gli investimenti e consolidare la nostra presenza sul mercato. La società ha però una sua sostenibilità economica a
prescindere da questo contribuito, che rappresenta comunque un importante e concreto aiuto nella delicata fase di start up.