tecnologie e saperi tra università e impresa
Numero 19 | Anno 8 | LUGLIO 2018

ODFLab. Foto archivio Università di Trento

Laboratori

ODFLAB: DALLA CONSULENZA PSICOLOGICA AL PROGETTO AUTISMO

A Rovereto un punto di riferimento nazionale sui disturbi del neurosviluppo

Versione stampabile
di Paola Venuti e Nadia Zanella
P. Venuti è responsabile scientifica ODFLab, psicoterapeuta, professoressa e direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. N. Zanella è psicologa, lavora presso ODFLab.
Il laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione ha 15 anni di esperienza nella ricerca, nella diagnosi e nella formazione nell'ambito dei disturbi del neurosviluppo e della genitorialità

Metodologie osservative, tecniche di neuroimmagine e metodi di elaborazione di segnali fisiologici sono alla base delle ricerche condotte dal Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (ODFLab), un centro di riferimento nazionale per la ricerca e l’attività clinica sulla diagnosi e l’intervento nei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) e nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). ODFLab è un’unità operativa del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento.

Il laboratorio svolge attività di ricerca, attività clinica (compresi diagnosi e interventi terapeutici) e di formazione nell’area del neurosviluppo tipico e atipico, del disagio socio-emotivo e dei bisogni educativi speciali. Il laboratorio svolge sistematicamente, anche a livello nazionale, consulenze e interventi di prevenzione e di supporto alla genitorialità, oltre che attività di promozione dell’inclusione scolastica.

La ricerca di ODFLab spazia dallo studio degli indicatori precoci dei Disturbi dello Spettro Autistico, alla struttura delle relazioni parentali con soggetti tipici e atipici, utilizzando sia analisi osservative che strumenti di neuroimaging. Vengono studiati nuovi aspetti interdisciplinari come la rilevazione di indicatori fisiologici e di attività con l’uso di sensori e le traiettorie di sviluppo tipico e atipico in funzione del profilo genetico e metagenomico. Nell’ambito dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento il laboratorio, in collaborazione con il gruppo di ricerca InterAction del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, ha realizzato “Skies of Manawak”, un videogioco in cui le diverse attività di training sono state scomposte nelle loro componenti strutturali, traslate in meccaniche di gioco e riassemblate sotto forma di mini-games. La ricerca in quest’ambito mira a sviluppare interventi innovativi, attraverso training computerizzati per il potenziamento delle funzioni esecutive. Particolare attenzione viene posta, inoltre, all’individuazione dei fattori che predispongono il buon esito dell’intervento come motivazione e autostima del bambino o compliance dei genitori.

I risultati della ricerca permettono di supportare le attività cliniche che si svolgono nel laboratorio. Sia la diagnosi che gli interventi riabilitativi, precoci e intensivi, sono strutturati in modo da coinvolgere tutte le persone in relazione con il bambino in diversi contesti tra cui famiglia e scuola. Questo intervento, che contribuisce con i dati raccolti alla sperimentazione del “Modello Italiano per l’intervento con i bambini con ASD”, utilizza la tecnica del videofeedback per permettere agli adulti che interagiscono con il bambino di arrivare a una maggiore comprensione di alcuni suoi comportamenti. L’andamento dell’intervento viene monitorato attraverso la misurazione dei micro-obiettivi di lavoro, definiti periodicamente e attraverso misurazioni sistematiche che permettono di validare l’efficacia dell’intervento. Il laboratorio si occupa anche di musicoterapia con l’obiettivo di potenziare le competenze relazionali e sociali del bambino e dell’adolescente con ASD. Un innovativo tipo di attività clinica è il progetto “Terapia in vacanza”, un campus di 15 giorni di intervento riabilitativo intensivo rivolto a bambini dai 2 agli 8 anni con Disturbi dello Spettro Autistico. In questa occasione vengono applicate metodologie di lavoro specifiche per autistici in linea con diversi studi internazionali rispetto a cui si è formato tutto il personale dell’ODFLab. Oltre a effettuare un intervento riabilitativo intensivo, l’idea di un campus estivo che si svolge in un ambiente naturale e in una zona turistica, può offrire alle famiglie la possibilità di godere di un po’ di vacanza mentre i figli seguono il percorso terapeutico. 

ODFLab fa parte del “progetto autismo”, attivo dal 2010, che ha come obiettivo quello di offrire un modello innovativo di formazione nelle scuole: vengono creati percorsi didattici ed educativi proficui per i ragazzi con ASD inseriti nelle scuole attraverso la costruzione di una rete istituzionale stabile che possa garantire il supporto, la formazione e le risorse umane necessarie. L’attività del laboratorio nell’ambito della formazione è finalizzata a diffondere modelli di intervento, metodi di riabilitazione studiati e sperimentati nel laboratorio. Un’attenzione particolare è rivolta alle metodologie per l’inclusione di soggetti con bisogni educativi speciali. Inoltre, il laboratorio gestisce il Servizio di Consulenza Psicologica, il Servizio Universitario per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e lo Sportello Neurodiversità, servizi rivolti agli studenti dell’Ateneo di Trento. Un altro sportello gestito dal Laboratorio è lo Sportello Genitorialità che si rivolge ai dipendenti e collaboratori dell’Università di Trento per problematiche riguardanti i figli dai 6 ai 18 anni di età. 

Attualmente l’equipe di lavoro del laboratorio, del quale è responsabile scientifica Paola Venuti, vede coinvolto uno staff di 30 persone, tra dipendenti e ricercatori universitari e libero professionisti, oltre a 33 tirocinanti. 

ODFLab collabora con le strutture di ricerca del territorio quali la Fondazione Bruno Kessler (FBK), l’Istituto Provinciale per la Ricerca e la Sperimentazione Educativa (IPRASE) e il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Informatiche (DISI) del nostro Ateneo. Partecipa, inoltre, al progetto Trentino Autism Initiative (TRAIN) e collabora con cooperative sociali del territorio e con la Fondazione Trentina per l’Autismo. A livello nazionale fa parte del Network italiano per il monitoraggio dei bambini a rischio di Autismo (NIDA) e collabora con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Ospedale Bambin Gesù di Roma e con l’IRCSS Stella Maris di Pisa. Infine, a livello internazionale collabora con il National Institute of Child Health and Human Development di Bethesda (USA).