tecnologie e saperi tra università e impresa
Numero 16 | Anno 7 | FEBBRAIO 2017

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Editoriale

RICERCA E INNOVAZIONE

L’impegno dell’Ateneo da protagonista

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di Paolo Collini
Rettore dell’Università di Trento.
Sviluppare e rendere più intense le collaborazioni nel campo del trasferimento della conoscenza.

Il 2016 si è chiuso con la pubblicazione dell’indagine sulla produzione scientifica per il periodo 2011-2014 da parte dell’ANVUR, l’Agenzia nazionale a cui compete la valutazione della qualità della ricerca delle università italiane. I risultati hanno visto l’Ateneo di Trento al primo posto tra le università statali. Un successo che è particolarmente rilevante in quanto testimonia l’eccellente livello qualitativo dei ricercatori della nostra Università e del loro lavoro. 

Il posizionamento dell’Università di Trento al primo posto tra le università italiane nella classifica internazionale Times Higher Education e ai vertici degli altri ranking italiani nel 2016 (Il Sole 24 Ore e Censis-La Repubblica) sono per la nostra università e per le persone che in essa lavorano non solo motivo di soddisfazione, ma anche stimolo a fare sempre di più e meglio, nella consapevolezza dell’importanza del ruolo che l’università ha oggi per lo sviluppo sociale ed economico del Paese e del territorio in cui è inserita. È proprio in quest’ottica che guardiamo al 2017: un anno importante in cui l’Ateneo adotterà il nuovo Piano strategico 2017-2021 e in cui entreranno in piena attività alcune iniziative avviate nel corso del 2016.

È stato costituito e sta prendendo corpo il nuovo Centro Agricoltura, Alimenti e Ambiente (C3A), un progetto portato avanti con la Fondazione Edmund Mach (FEM), che diviene così un partner strategico fondamentale per l’Università di Trento.

Nel campo dello sviluppo industriale voglio ricordare l’accordo siglato a fine settembre con tutte le Università del Nord-Est per la partecipazione al Piano Nazionale Industria 4.0 e la nascita di un Competence Center del Nord-Est che dà al nostro territorio l’opportunità di essere parte di un disegno nazionale che si propone quale motore del rilancio del sistema manifatturiero, ma anche l’opportunità di rendere più intense le collaborazioni nel campo dell’innovazione con le altre otto realità universitarie coinvolte a beneficio soprattutto della competitività delle imprese. 

Infine, l’intesa con gli enti di ricerca del territorio e con la Provincia autonoma di Trento sul piano del trasferimento tecnologico che ha visto la costituzione di HIT (Hub Innovazione Trentino, il consorzio provinciale per l’innovazione e il trasferimento tecnologico), entra nel vivo con un disegno di integrazione sinergica tra i produttori di conoscenza e il sistema economico. Sappiamo che la ricerca raggiunge livelli di eccellenza solo se si confronta con il mondo, ma siamo anche ben consapevoli che la conoscenza “di frontiera” concorre alla capacità competitiva del territorio solo se è capace di permeare il sistema delle imprese.