tecnologie e saperi tra università e impresa
Numero 17 | Anno 7 | NOVEMBRE 2017

CLab Trento. Foto archivio Università di Trento.

Spin off e Start up

LA CONTAMINAZIONE DELLE IDEE DÀ VITA A PROGETTI D’IMPRESA

CLab Trento: laboratorio interdisciplinare per studenti universitari e giovani laureati

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di Paola Fusi
è responsabile della Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.
Dopo l’esperienza in CLab molti giovani continuano il loro progetto di start up accedendo a programmi di pre-incubazione e accelerazione o attraverso bandi di finanziamento.

Intervista di Paola Fusi ad Alessandro Rossi.

 Aperto nel 2013 CLab Trento, dove C sta per “contamination”, è un centro dove si incontrano giovani menti: studenti con background diversi e con profili formativi diversi imparano a confrontarsi e a dialogare in un processo di condivisione delle idee. Ma dove porta questo? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Rossi, coordinatore del CLab e docente di Economia e Gestione delle Imprese dell’Ateneo.

Professor Rossi, CLab Trento si propone come centro d’innovazione. In che senso?
CLab Trento è lo spazio di apprendimento interdipartimentale di UniTrento pensato per la diffusione della cultura dell’innovazione, dell’imprenditorialità e del fare in un contesto didattico innovativo, informale e a stretto contatto con il mondo del lavoro. Contaminazione per noi vuol dire organizzare occasioni formative (seminari e laboratori intensivi, hackathon, corsi semestrali) che sfruttano la diversità di conoscenze e competenze dei partecipanti. Queste iniziative si basano su metodi di apprendimento attivi dove gli studenti sono chiamati ad affrontare e risolvere sfide complesse come sviluppare e lanciare una startup o lavorare a un progetto di innovazione per un’impresa esistente.

A chi si rivolge CLab Trento e come è possibile partecipare?
Si rivolge a tutti gli studenti universitari (dal triennio al post-doc) che sentono il bisogno di completare l’offerta formativa tradizionale aprendosi al confronto interdisciplinare, al mondo del lavoro ed esponendosi a nuovi modelli di apprendimento basati sull’ideazione creativa e sulla progettualità, rafforzando nel contempo le c.d. competenze soft e trasversali. Tutte le iniziative sono inoltre aperte a ricercatori, imprese e a tutti gli altri attori dell’ecosistema locale. In alcuni casi essi partecipano come mentor, tutor o committenti dei progetti di innovazione. In altri casi si creano gruppi di lavoro misti dove la distinzione fra ruoli e provenienze viene meno. Completa il quadro della contaminazione il confronto interdisciplinare favorito dall’alternarsi di docenti che provengono da diversi dipartimenti e anche dal mondo extra-accademico (come manager, imprenditori ed esperti di innovazione). Per un quadro completo delle iniziative e per come iscriversi si può fare riferimento ai nostri canali social (CLabTrento). 

In questi quattro anni di attività quali sono stati i risultati più marcati? 
Contamination Lab Trento entra in questi giorni nel suo quinto anno di attività e nell’ultimo anno accademico ha offerto occasioni di formazione per oltre 500 studenti dell’ateneo. I risultati che ci fanno più piacere sono legati al periodo post-CLab: molti studenti continuano il loro progetto di startup accedendo a programmi di pre-incubazione e accelerazione (ad es. come quello offerto da HIT), partecipano e vincono bandi di finanziamento per l’avvio dei loro progetti imprenditoriali (ad es. il D2T Start Cup), competizioni di business e hackathon nazionali e internazionali (ENACTUS; VKTW, hackathon FGCI, UPF Hack, ecc.), programmi di studio d’eccellenza (ad es. Silicon Valley Study Tours), fondano associazioni studentesche che aiutano a trasformare la contaminazione in una vera e propria pandemia (ad es. l’associazione Inama). Altri studenti attivano tirocini per portare a compimento i progetti di innovazione sviluppati per conto delle imprese committenti.

Guardando in prospettiva, che cosa vi aspettate per il prossimo anno? 
Di recente abbiamo ottenuto un finanziamento dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per aumentare il numero di studenti coinvolti e i format educativi, anche grazie alla nuova sede del CLab in piazza Fiera a Trento (ospitato negli spazi dell’Istituto Artigianelli) che gestiamo assieme a HIT (Hub Innovazione Trentino), nostro partner strategico nella contaminazione territoriale. Vogliamo spingere di più sulla leva interdisciplinare, coinvolgendo colleghi e studenti dai dipartimenti e corsi di laurea attualmente meno rappresentati. Vogliamo inoltre rendere Contamination Lab Trento uno spazio ancora più vivo e animato, a disposizione per tutti i “CLabber” non solo durante corsi e seminari ma anche e soprattutto come luogo di aggregazione, spazio di lavoro per i loro progetti, occasione di socializzazione, luogo per l’organizzazione da parte di associazioni studentesche di eventi legati ai temi di innovazione, imprenditorialità, creatività (con workshop, seminari interattivi, testimonianze). La visione è quella di rendere questo spazio veramente fruibile, attrattivo e caratterizzante per la vita universitaria dell’Ateneo.