tecnologie e saperi tra università e impresa
Numero 14 | Anno 6 | Febbraio 2016
Spin off e Startup

QUANDO LA SCIENZA DIVENTA INTELLIGENCE

Intellegit: la nuova start up dell’Università di Trento per la gestione dei rischi legati alla sicurezza

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di Paola Fusi
Responsabile della Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.
Trasferisce nel mondo del business il know how sviluppato dal gruppo di ricerca eCrime della Facoltà di Giurisprudenza. Tra i servizi offerti quelli per contrastare frodi di identità e falsificazione di farmaci.

Intervista di Paola Fusi ad Andrea Cauduro.

È nata nei mesi scorsi Intellegit, la nuova start up dell’Università di Trento dedicata alla gestione dei rischi legati alla sicurezza. Ne abbiamo parlato con l’amministratore delegato Andrea Cauduro, membro di eCrime, gruppo di ricerca della Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo.

Dottor Cauduro, com’è nata l’idea di Intellegit? Quali competenze convergono nella start up?
È nata all’interno del gruppo di ricerca eCrime, della Facoltà di Giurisprudenza, dove da alcuni anni usiamo un approccio multidisciplinare: criminologia, diritto, informatica, statistica che convergono per fare ricerca applicata. Ci siamo resi conto che la multidisciplinarietà e il know how sviluppati nel tempo a eCrime potevano essere anche trasferiti nel mondo business e così è nata Intellegit.

Per presentarvi avete scelto la frase “Turning science into intelligence”. Cosa implica nel vostro campo il trasferimento di conoscenza dall’università alla società?
Nel nostro caso si tratta di un bagaglio di conoscenze, di esperienze, di dialogo costruito giorno dopo giorno tra domini scientifici diversi (e che non sempre comunicano facilmente) per creare un’attività che, come dice il nostro motto, permetta di tradurre la scienza in intelligence. Si tratta di portare le nostre conoscenze e le nostre esperienze di ricercatori in un mondo operativo, di business. 

Qual è la mission di Intellegit e quali le aree di attività?
La mission è quella di trasformare la scienza e le capacità di fare ricerca in servizi e prodotti di intelligence che permettano di decidere meglio e limitare al massimo i rischi di sicurezza che corrono istituzioni pubbliche, aziende e organizzazioni private. Per fare questo, Intellegit sviluppa servizi evoluti, anche nel campo dell’ICT, per identificare, analizzare e gestire i rischi legati alla sicurezza, inclusi quelli geopolitici.
Ci siamo focalizzati su tre aree: la business intelligence, la geostrategic intelligence e la public administration intelligence. Tutti settori in cui la sicurezza gioca un ruolo chiave e dove sono sempre più necessari strumenti nuovi ed efficaci per garantire al massimo istituzioni e aziende pubbliche e private.

Siete già sul mercato con vostri prodotti e servizi? A chi sono rivolti?
Stiamo muovendo i primi passi ad esempio con servizi per tutelare grandi aziende dai crimini d’identità, anche grazie all’esperienza nel progetto WEB PRO ID finanziato dalla Commissione europea. Questi reati sono difficili da prevenire, ma causano centinaia di milioni di euro di danni ogni anno, oltre a gravi disagi per chi, ad esempio, si vede sottratti i dati personali da frodatori che li impiegano per ottenere beni di consumo, smartphone, prodotti tecnologici. 

Avete prodotti o servizi specifici per contrastare le frodi d’identità?
Abbiamo sviluppato una conoscenza e un'expertise specifica che ha portato alla creazione di IDentify, un servizio in grado di identificare in tempo reale le transazioni a rischio di frode basate su un crimine d'identità. Immaginiamo un truffatore che ruba i dati personali a un ignaro cittadino (come codice fiscale, indirizzo di residenza). Quei dati vengono poi impiegati per farsi erogare a nome della vittima, ad esempio, un prestito personale o per ottenere uno o più smartphone da un dealer di una compagnia telefonica. IDentify, grazie a delle tecniche di data mining molto avanzate, analizza le “caratteristiche” del cliente e dei servizi richiesti. Questo permette di ottenere un indice di rischio, un allarme, che consente al venditore di decidere se procedere tranquillamente o se è meglio controllare con attenzione chi è il cliente. Il servizio è nato grazie alla stretta collaborazione con alcune compagnie telefoniche italiane, cui è rivolto, ma può essere applicato anche a finanziarie, banche, catene di negozi e a tutti quei soggetti che in generale offrono servizi a credito basati sull’identità del cliente.
 
Uno dei vostri prodotti è Veripharma, ci può dire di cosa si tratta?
Anche in Italia a breve sarà possibile acquistare farmaci tramite Internet. Purtroppo, però, questo mercato è fortemente inquinato da criminali che spesso ingannano i clienti/pazienti spacciando prodotti di pessima qualità, non certificati, in una parola: falsi. Questo può portare a conseguenze gravissime e in Europa sono già centinaia i decessi registrati a causa dell’assunzione di farmaci falsi.
Veripharma dà una risposta a questo problema attraverso un sistema di certificazione e verifica: grazie a un bollino digitale da apporre sul sito di una farmacia online e ad un’app per smartphone che permetterà in modo semplice di verificare l’autenticità del sito da quale si stanno acquistando farmaci. In particolare verrà verificato che il sito sia legato a una farmacia “reale” autorizzata alla vendita sul web di medicinali.
Una farmacia online certificata Veripharma sarà sinonimo di qualità dei prodotti, di trasparenza delle comunicazioni, di tutela dei dati personali e sicurezza nei pagamenti. Per ottenere tale certificazione, infatti, le farmacie dovranno superare standard molto severi elaborati sulla base della ricerca scientifica e in particolar modo derivati dal progetto FAKECARE, finanziato dalla Commissione europea e coordinato da eCrime, recentemente conclusosi.

In un periodo di crisi occupazionale come è quello che stiamo vivendo, cosa significa fare impresa per i giovani?
Fare impresa è un’opportunità che richiede molto impegno e determinazione e che può rappresentare un volano decisivo per garantire un futuro solido a molti giovani. A questo riguardo credo che una start up universitaria come Intellegit, che beneficia del contributo decisivo dell’Ateneo trentino, rappresenti un modo per offrire sbocchi professionali qualificati a giovani ricercatori che non sempre possono trovare spazio all’interno delle carriere accademiche.