LA PARTITA DI HORIZON 2020 SI VINCE SE SI FA SISTEMA

in
Trovare una strategia comune senza rifiutare la logica del merito
intervista di Marinella Daidone a Stefano Paleari

Stefano Paleari, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), fa parte del Governing Board della European University Association (EUA). Ex pallanuotista, è molto sensibile ai temi legati allo sport.

Professor Paleari, nel suo intervento ha parlato di sport come di un valore molto importante. Pensa che anche nello studio universitario possa essere un valore aggiunto?
Sono una persona di parte nel rispondere a questa domanda: sono stato uno sportivo agonista per molti anni, però questo non mi ha precluso di affrontare gli studi universitari con serietà e rigore. I valori dello sport fanno parte a tutti gli effetti del sistema educativo. Sono molti gli elementi che accomunano la pratica sportiva e l’educazione. Tra questi, la competizione, che non vuol dire escludere il peggiore, ma piuttosto dare a tutti la possibilità di migliorarsi. È il concetto di "competizione buona", dove la classifica serve non per escludere ma per stabilire chi deve migliorarsi e chi deve invece impegnarsi per difendere un primato. Come gli anni di università, anche la pratica dello sport agonistico a un certo punto termina. I giovani che sono cresciuti con i valori dello sport, penso che possano avere maggiore facilità a inserirsi nel mondo del lavoro e nella società. Dovranno confrontarsi con persone, situazioni diverse e conflitti che devono essere risolti in maniera positiva.
Lo sport aiuta a farlo, perché permette di misurarsi all’interno di un quadro di regole con un arbitro che ne
garantisce il rispetto. Penso che per i giovani di oggi, che devono misurarsi con problemi inediti e che non potranno contare sul welfare dei padri, il sistema educativo - di cui fa parte a pieno titolo lo sport - rappresenti una sorta di welfare dell’opportunità, non il welfare dell’avere ma il welfare dell’essere. In caso contrario finisce per prevalere la regola del più forte, che non è il più bravo ma solo quello che ha le migliori condizioni di partenza. Teniamo presente anche che lo sport è per tutti. Einstein diceva: "Se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, passerà l’intera vita a credersi stupido." Ognuno deve scoprire quali sono le sue abilità e svilupparle. Esistono tanti sport e ognuno può trovare motivazione e soddisfazione nella disciplina per la quale è più portato.

Nella sua veste di presidente della CRUI, può dirci cosa si sta facendo per favorire una rete di ricerca fra Atenei? Come si coniugano università, innovazione e ricerca?
Noi veniamo da un periodo estremamente difficile dove a più riprese gli atenei sono stati messi nella condizione di essere quasi l’uno contro l’altro, senza avere una strategia comune. Dobbiamo riprendere, senza rifiutare la logica del merito, della misura e anche dei ranking, una strategia comune nazionale di sistema universitario. Questo vuol dire prima di tutto valorizzare i progetti di ricerca in rete; la partita di Horizon 2020 si vince solo se si fa più sistema. Il sistema non è soltanto tra le università, ma è anche tra le università e gli stakeholder sociali. La partecipazione ad un programma europeo non riguarda soltanto il sistema universitario, ma coinvolge l’intero sistema paese. Dobbiamo avere una visione ampia e adottare un’ottica di sistema. Ad esempio, è importante non solo che le università abbiano più ricercatori, ma che anche il Paese abbia più ricercatori, che possono far parte del mondo dell’impresa o di quello delle associazioni, a seconda delle tematiche trattate.

E per quanto riguarda lo sport?
Con riferimento allo sport abbiamo deciso, proprio a partire da questo evento bellissimo delle Universiadi di Trento, che questo per noi può essere considerato l’anno zero. Trento ha dato molto negli ultimi anni al sistema universitario, grazie al suo ateneo, e può diventare un punto di riferimento da cui iniziare per fare entro i prossimi mesi un bilancio dello stato dell’arte per quanto riguarda lo sport e l’università nei vari atenei. Un primo obiettivo è quello di elaborare, entro il primo semestre 2014, un insieme di proposte finalizzate a iniziative in questo campo. Il primo passo è mettere in rete le esperienze, le best practices, trovare insieme gli strumenti per finanziare una rinnovata politica di investimenti negli impianti sportivi. Bisogna fare in modo che gli impianti sportivi non siano utilizzati solo dalle università e dagli studenti, ma siano aperti alla collettività; occorre inoltre consentire agli studenti che praticano sport all’interno dell’università di trarne benefici, anche in termini di riconoscimento.

Lei, come studioso e ricercatore, ha molta familiarità con i temi del trasferimento tecnologico. La Conferenza dei Rettori ha una strategia o prevede delle iniziative per promuovere il trasferimento di conoscenze a livello di sistema università?
Faccio una premessa: ritengo che la Conferenza dei Rettori non possa sostituirsi nelle funzioni né al Ministero, né al Parlamento; penso inoltre che non debba intromettersi nelle politiche delle singole università. Ci sono, però, due modi attraverso i quali la CRUI può fare sistema. In alcune tematiche, e quella dello sport è certamente una di queste, facendosi da hub delle istanze di tutte le università per far sì che poi si concretizzino in un’azione politica; inoltre, e questo può essere il caso del trasferimento tecnologico, prendendo alcune università pilota come stimolo per tutte le altre.
Non sempre la Conferenza dei Rettori deve essere vista come un qualcosa che raccoglie tutto a Roma per poi dettare una politica alle università, ma può anche operare esattamente in senso contrario: osservare quello che succede in alcune università e indicare un’università come pilota. Nel caso del trasferimento tecnologico, quello che stanno facendo alcuni atenei, tra cui l’Università di Trento, la Scuola Sant’Anna di Pisa e alcuni Politecnici, può essere indicato come un esempio, un punto di riferimento per gli altri.

APPROFONDIMENTI

Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI)
www.crui.it

European University Association (EUA)
www.eua.be

Horizon 2020, The EU Framework Programme for Research and Innovation
http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/