Lorenzo Modena

ESSERE CREATIVI E COGLIERE LE OPPORTUNITÀ

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I consigli di un laureato dell’Università di Trento per trovare o inventarsi un lavoro soddisfacente
Il vincitore di un bando di finanziamento Seed Money di Trentino Sviluppo per l’imprenditoria giovanile racconta la sua filosofia, il suo metodo e le sue esperienze, invitando altri giovani a seguirlo.
intervista di Lino Giusti a Lorenzo Modena

Lorenzo Modena, laureato presso l’Università di Trento, è entrato nel mondo del lavoro attraverso un’impresa in fase di avviamento per impararne le logiche e ora si appresta ad affrontare lo stesso percorso con una nuova start up.

Lorenzo, ci parleresti del tuo percorso formativo all’Università di Trento?

Quando venne il momento di scegliere l’università le due cose che mi divertivano di più erano la matematica e le lingue antiche ma alla fine mi decisi per la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Trento. Non scordai però le mie altre passioni e completai il curriculum con esami nelle materie più disparate:
economia politica, biologia del sistema nervoso, tecnologia e impresa, glottologia.

Come è sorta l’opportunità di lavorare in Yoodeal, la tua prima start up? Per quale motivo hai deciso di cogliere quest’opportunità?

Incontrai grazie ad amici comuni i due primi fondatori di Yoodeal, un economista e un informatico. Erano appena tornati da New York per aprire in Italia e mi proposero di unirmi come co-fondatore al team, al quale nel giro di qualche mese si aggiunsero altre 5 persone. Facemmo base a Brescia e ci insediammo all’interno di Talent Garden, una realtà di coworking appena nata in cui il clima di contaminazione intellettuale, le relazioni di amicizia e la visibilità all’esterno ci diedero un grande impulso, tanto da avere ampia risonanza mediatica e stringere una partnership con RCS. Naturalmente non furono tutte rose e fiori: ci furono mesi in cui non vidi una lira, nottate in
ufficio, pressioni notevoli, ma anche tante soddisfazioni.

Oggi hai deciso di chiudere quell’esperienza, tornare a casa e ripartire da zero; ci parli di questa nuova sfida?

Ogni idea nasce dai problemi che siamo costretti a risolvere. Quando all’interno della mia società di atletica leggera, la US Quercia di Rovereto, sorse la necessità di acquistare un sistema di cronometraggio, mi resi conto che la tecnologia anni ‘80, proposta dal leader del mercato a prezzi esorbitanti, la potevo realizzare in casa: costruii il primo prototipo funzionante in tre giorni. Il mondo dell’atletica è piccolo e in breve si sparse la voce suscitando crescenti apprezzamenti: mi decisi quindi a fare sul serio. Chiesi subito l’aiuto di Francesco Setti, ingegnere e allenatore del settore lanci, che avevo conosciuto due anni prima.
Partecipammo dunque al bando Seed Money di Trentino Sviluppo, che ogni anno lancia numerosi concorsi e iniziative in aiuto dell’imprenditoria giovanile. Abbiamo ottenuto un finanziamento di quasi 140 mila euro e da poco ci siamo costituiti legalmente come Libon srl. Durante questi mesi abbiamo investito parecchio tempo a parlare del nostro progetto con i più importanti atleti italiani e i migliori tecnici federali, grazie a una rete di amicizie e conoscenze nate in pista: è solo conoscendo a fondo una realtà che si può lavorare per cambiarla.

Complimenti per il coraggio e lo spirito d’iniziativa. Che consigli daresti alla luce della tua esperienza a un neolaureato che si affaccia al mercato del lavoro?

“Scegli un lavoro che ami e non dovrai mai più lavorare per un solo giorno della tua vita”, diceva Confucio. È questo il consiglio più grande che voglio dare
ai neolaureati, ma con un’ulteriore postilla: “Se non lo trovi, inventatelo”. E per farlo sono due gli elementi imprescindibili: le esperienze e le persone. Vivete quante più esperienze potete e quanto più diverse: imparate il giapponese, giocate a pallavolo, andate per musei. Un giorno ognuna di queste esperienze vi sarà utile... Ma soprattutto andate a conoscere le persone: non sapete cosa vi può riservare una stretta di mano.