RICOSTRUZIONE DI TESSUTI BIOLOGICI PER LA MEDICINA RIGENERATIVA

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Bio Tools: start up dell’ateneo e di network europei di eccellenza sull’ingegneria tessutale
La ricostruzione di tessuti biologici funzionali mediante la combinazione di cellule e materiali per applicazioni in ambito medico e nella ricerca.
intervista di Marinella Daidone a Eleonora Carletti

Bio Tools srl è uno start up innovativo dell’Università di Trento che nasce a partire dall’attività di ricerca del Centro BIOtech. La mission dell’impresa è la progettazione, realizzazione e successiva produzione di attrezzature, materiali e strumenti che possano essere utilizzati nel settore biomedicale e per applicazioni nell’ambito della medicina rigenerativa. Ne parliamo con l’ingegner Eleonora Carletti, uno dei soci fondatori e presidente di Bio Tools.

Eleonora CarlettiIngegner Carletti, Bio Tools nasce circa un anno fa dai risultati di un progetto di ricerca europeo; ci può descrivere il legame fra la ricerca e l’attività dello start up?
Bio Tools nasce nel 2010 da ricercatori dell’Università di Trento, facenti capo al centro interdipartimentale BIOtech diretto dal professor Claudio Migliaresi, da anni impegnati nello sviluppo di strumenti (tools) relativi al settore dell’ingegneria dei tessuti. Lo scopo di tale disciplina è creare le condizioni per la ricostruzione di tessuti biologici funzionali, o addirittura di un intero organo, mediante la combinazione di cellule e materiali. Bio Tools si pone, infatti, come start up del network europeo di eccellenza sull’ingegneria tessutale “Expertissues” e sarà socio dello European Institute on Tissue Engineering and Regenerative Medicine.
L’ingegneria dei tessuti è un campo ampio e diversificato che si sviluppa in maniera interdisciplinare, fondendo discipline molto diverse tra loro (biologia cellulare, ingegneria, scienza dei materiali e chirurgia) con lo scopo di ristabilire le funzioni di tessuti/organi con sostituti di origine cellulare.
È proprio per questa intrinseca complessità e per la necessità di inseguire un mercato dinamico, sempre in evoluzione verso nuove strategie e prodotti, che risulta fondamentale il legame con la ricerca per un’azienda che si affaccia in questo campo.

Qual è la tecnologia sviluppata da Bio Tools e quali i prodotti disponibili sul mercato?
Bio Tools si presenta sul mercato principalmente con diverse tipologie di prodotti. Da un lato essa è in grado di fornire un vasto portafoglio di “scaffold”, i supporti all’interno dei quali le cellule seminate aderiscono, migrano, proliferano e, infine, grazie ad opportuni stimoli, sono in grado di compiere le loro funzioni, compatibilmente alla loro natura, rigenerando così il tessuto di interesse.
Ogni tessuto richiede scaffold con delle caratteristiche morfologiche e meccaniche ben precise. Gli scaffold che Bio Tools produce sono molto diversificati, processati mediante diversi tipi di tecnologie, utilizzando polimeri di origine sia sintetica che naturale.
In secondo luogo, Bio Tools ha cercato di far fronte alla necessità di ricreare in vitro un ambiente molto più simile a quello fisiologico ed ottenere così delle colture cellulari più efficaci, in termini di tempi e risposte cellulari.
L’ingegner Enrico Merzari, all’interno del suo lavoro di ricerca durante il dottorato in Ingegneria dei materiali, assieme al dottor Devid Maniglio, proprio per questo scopo ha progettato e realizzato speciali dispositivi in grado di supportare la coltura cellulare (bioreattori), all’interno dei quali le cellule possono ricevere gli stimoli (ad esempio meccanici, biochimici...) più appropriati, secondo l‘applicazione.
Infine, Bio Tools, dopo un’opportuna progettazione, è in grado di fornire anche apparecchiature per la produzione di scaffold.

Bio Tools offre quindi sia un’attività avanzata di ricerca e sviluppo che dei prodotti; a chi vi rivolgete in concreto e quali sono i vostri clienti?
Considerando la versatilità di Bio Tools e la diversità dei prodotti proposti, i clienti a cui si rivolge sono principalmente istituti di ricerca e aziende operanti nel settore dell’ingegneria dei tessuti. Molto spesso tali centri non hanno sufficienti competenze tecnologiche/ingegneristiche ed un supporto esterno tramite prodotti e sistemi all’avanguardia potrebbe generare un connubio piuttosto competitivo.

L’impresa è già stata premiata con dei finanziamenti “seed money” per start up innovativi di Trentino Sviluppo e del Progetto IMPRESA. Quali sono gli investimenti e i piani di sviluppo dell’impresa nei prossimi anni?
Al momento Bio Tools sta utilizzando i finanziamenti “seed money” per realizzare prototipi di bioreattori. Il prodotto inizialmente progettato e poi realizzato è in continua fase di sviluppo ed evoluzione. Sono dunque in corso un’ottimizzazione del bioreattore ed una sua diversificazione secondo le diverse esigenze. In un prossimo futuro ci si dedicherà maggiormente alla produzione di scaffold per applicazioni cliniche e di medicina rigenerativa.
In una recente collaborazione con Novagenit di Mezzolombardo, per un progetto di ricerca sulla rigenerazione della cartilagine, i bioreattori di Bio Tools sono stati utilizzati per valutare, prima dell’impianto, l’efficacia di gel iniettabili studiati per favorire la rigenerazione di siti cartilaginei danneggiati.

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