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Tre team di studenti e giovani ricercatori si mettono alla prova
di Claudio Nidasio

Scopriamo come è stata ideata e realizzata nel 2014 la prima edizione dell’evento IPSP (Industrial Problem Solving with Physics), intervistando i membri del Comitato scientifico: Matteo Franchi, Davide Gandolfi e Luca Matteo Martini (nella foto con Lorenzo Pavesi). 

Ci potete riassumere le finalità e i principali obiettivi di IPSP2014?

IPSP2014 è nato con un duplice scopo: avvicinare il mondo della ricerca scientifica, in particolare i giovani studenti e ricercatori dell’Università di Trento, alle realtà industriali locali e alle loro sfide e mostrare alle industrie le competenze che un team di giovani ricercatori può mettere loro a disposizione. Siamo riusciti a coniugare questi due obiettivi offrendo una settimana dedicata al problem solving aziendale. Tre squadre di giovani ricercatori si sono cimentate nella risoluzione di tre problemi industriali selezionati tramite bando. 

Sono stati coinvolti giovani ricercatori delle aree scientifiche dell’Università di Trento; che beneficio hanno tratto da questa esperienza? 

Il bando di IPSP2014 era rivolto a tutti i giovani ricercatori del Polo di Collina del nostro Ateneo. Abbiamo selezionato un gruppo interdisciplinare di fisici, ingegneri, chimici ed informatici. Tutti hanno avuto la possibilità di mettersi in gioco risolvendo i problemi assegnati e di conoscere la realtà industriale del Trentino. Sperimentare le proprie capacità di affrontare problemi, anche se non sempre pertinenti con il proprio campo di ricerca, ha dato loro consapevolezza delle proprie competenze, oltre che la possibilità di sperimentare un primo contatto con il mondo dell’industria. 

Le aziende che hanno aderito a IPSP2014 sono realtà industriali di dimensioni medio-grandi del Trentino - Alto Adige. Quali sono i problemi industriali presentati e quali le soluzioni proposte?

Le aziende che hanno partecipato operano nel settore dell’estrusione del filato tessile polimerico, nella produzione di macchinari utensili per il taglio laser e nel settore della componentistica automotive. Nel primo caso si voleva migliorare il processo produttivo creando e testando sperimentalmente un modello. Nel secondo è stato richiesto lo sviluppo di diagnostiche per monitorare il funzionamento del macchinario in fase di prototipazione. Nel terzo era stato richiesto di ideare un sensore per le autovetture Euro 6, al fine di monitorare la qualità degli additivi utilizzati nei motori di ultima generazione. Per tutti e tre i problemi sono state proposte soluzioni innovative ed efficaci. Le imprese coinvolte si sono mostrate entusiaste e soddisfatte del lavoro svolto.

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