LA COLLABORAZIONE TRA ATENEO E CONFINDUSTRIA TRENTO

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Rafforzare la capacità competitiva delle imprese trentine con competenze di ricerca applicata avanzata presenti in Ateneo
Attivato un servizio per sviluppare partnership tra aziende associate a Confindustria Trento e dipartimenti e centri di ricerca dell’Università di Trento, per valorizzare competenze di ricerca e coniugarle con esigenze di innovazione aziendale e sviluppo di nuovi prodotti.
intervista di Claudio Nidasio a Giulio Bonazzi, vicepresidente di Confindustria Trento con delega all’Università e Ricerca

Cavalier Bonazzi, da alcuni anni Confindustria Trento ha attivato degli accordi di collaborazione con i centri di ricerca del territorio. In cosa consiste questa collaborazione?
Confindustria Trento ha scelto, strategicamente, di puntare sull’innovazione alleandosi con due tra le maggiori istituzioni del territorio che si occupano di ricerca, l’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler. A partire dal 2013 con l’ateneo trentino e dal 2010 con FBK viene offerto un servizio integrato alle aziende. Il servizio è finalizzato a valorizzare al meglio le competenze maturate nei centri di ricerca e a metterle a sistema con le esigenze di ricerca e sviluppo, innovazione aziendale e sviluppo di nuovi prodotti delle imprese. Un accordo è stato siglato anche con la Fondazione Edmund Mach. L’obiettivo è stimolare l’evoluzione del sistema industriale e produttivo trentino verso una “manifattura intelligente”, facilitando i rapporti tra imprese, università e centri di ricerca.

Con l’Università di Trento, in particolare, Confindustria Trento ha potenziato la collaborazione offrendo servizi innovativi alle proprie aziende associate. Ce li può descrivere?
Con l’Università di Trento è stato attivato un accordo di collaborazione attraverso il distacco di un delegato con esperienza nel campo del trasferimento tecnologico, della gestione aziendale e dei processi di innovazione, con il compito di aiutare le aziende associate a entrare in contatto con tutti i dipartimenti e centri di ricerca dell’ateneo. Questa collaborazione dà continuità e valorizza il lavoro già realizzato a partire dal 2013 da un delegato del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università. Il servizio offerto, che si svolge anche tramite visite aziendali dedicate, include l’illustrazione delle attività di trasferimento tecnologico di ateneo, un’analisi dei progetti di ricerca e sviluppo industriale e delle opportunità di collaborazione con i dipartimenti dell’università, l’individuazione di finanziamenti locali ed europei finalizzati alla ricerca industriale, allo sviluppo sperimentale e alla prototipazione. La finalità è quella di rafforzare la capacità competitiva delle imprese trentine, attingendo anche a competenze di ricerca applicata avanzata presenti in università. I rapporti tra le imprese e l’ateneo non sono tuttavia limitati all’analisi e alla ricerca scientifica: accanto a queste, possono configurarsi collaborazioni e consulenze su temi giuridici, economici, di pianificazione e gestione della produzione industriale.
Negli ultimi mesi, inoltre, Confindustria Trento e Università di Trento hanno collaborato ad alcune importanti iniziative. Il “Crash Course on Research Funding, Intellectual Property and Start up Creation”, giunto alla sesta edizione e organizzato dalla Divisione Supporto alla Ricerca Scientifica e al Trasferimento Tecnologico dell’ateneo, ha visto la collaborazione di Confindustria Trento e la testimonianza di Dana Italia. L’iniziativa “Industrial Problem Solving with Physics”, che vede il diretto coinvolgimento del Dipartimento di Fisica, mette a confronto per una settimana (dal 21 al 26 luglio) 3 imprese e 30 cervelli che analizzano ed elaborano in sinergia soluzioni su problemi industriali e di innovazione.

Recentemente si è discusso di mettere a sistema le competenze di trasferimento tecnologico delle università e dei centri di ricerca, ad esempio aggregando alcune funzioni delle università del Nord Est. Qual è il punto di vista dell’industria?
Il punto centrale nel migliorare la collaborazione tra ricerca e impresa consiste nell’intensificare le occasioni di incontro, confronto e dialogo tra chi in impresa si occupa di ricerca e sviluppo, innovazione, brevetti e i ricercatori delle università e dei centri di ricerca. Nella misura in cui un maggiore coordinamento tra centri di ricerca pubblici e privati e la possibile messa a sistema di competenze e strumenti di trasferimento tecnologico possono favorire questo dialogo, ogni azione migliorativa del sistema della ricerca del Nord Est è benvenuta per il mondo dell’industria.

Infine il tema dell’imprenditorialità. Negli ultimi anni in Trentino, ma non solo, si sono moltiplicate le iniziative di supporto alle start up. Come imprenditore alla guida di un grande gruppo industriale come vede questo fenomeno?
Il tema della nuova imprenditorialità è centrale per lo sviluppo del Trentino. È tuttavia importante focalizzare gli sforzi e gli incentivi verso i progetti imprenditoriali che possano, nel tempo, avere una reale possibilità di crescita e impatto sul mercato. Anche qui il dialogo tra i diversi soggetti che promuovono l’imprenditorialità può essere migliorato e gli sforzi di ciascuno messi a disposizione del sistema. Sarebbe importante inoltre che giovani imprese (come ad esempio spin off e start up della ricerca) potessero sviluppare partnership con imprese già consolidate. In quest’ottica lo sportello per la nuova imprenditorialità presso l’area Ricerca e Innovazione di Confindustria Trento potrebbe favorire questo interessante confronto.