tecnologie e saperi tra università e impresa
Numero 17 | Anno 7 | NOVEMBRE 2017

Il gruppo dei vincitori. Foto di Marco Zanoli.

FOCUS

GIOVANI CERVELLI AL LAVORO

Un buon esempio di collaborazione università-impresa

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di Lino Giusti
lavora presso la Divisione Supporto alla Ricerca Scientifica e al Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento.
Industrial Problem Solving with Physics è un’iniziativa è nata per rispondere a quesiti posti dalle aziende attraverso il lavoro di un gruppo di giovani di talento. Il punto di vista del responsabile industrializzazione di Areaderma.

Intervista di Lino Giusti a Massimo Stroppari.

Industrial Problem Solving with Physics (IPSP) è un evento della durata di una settimana, organizzato dal Dipartimento di Fisica, dalla Scuola di dottorato in Fisica e dalla Divisione Supporto alla Ricerca Scientifica e al Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento, in collaborazione con Confindustria Trento e Polo Meccatronica - Trentino Sviluppo. 
Questa iniziativa è nata per rispondere a quesiti posti dalle aziende attraverso il lavoro di un gruppo di giovani “cervelli” di talento. Giunto alla quarta edizione, quest’anno IPSP ha visto un forte interesse industriale con la candidatura di 19 problemi. Tre le aziende selezionate, Adige Spa – BLM Group, Tecnorad e Areaderma srl. A vincere l’edizione IPSP 2017 è stato il progetto preparato per Areaderma. 
Abbiamo sentito Massimo Stroppari, responsabile Industrializzazione di Areaderma, un’azienda con circa 50 dipendenti che opera da 25 anni in alcuni settori della cosmetica come lo skin care, i dispositivi medici di prima e seconda classe e la detergenza. 

Ingegner Stroppari, quali sono le motivazioni che hanno spinto Areaderma a partecipare a Industrial Problem Solving with Physics? 
Gli elementi che ci hanno portato a partecipare a IPSP sono molteplici ma si possono inquadrare in 4 aree principali. La prima è quella delle risorse, dato che, come molte piccole e medie imprese, Areaderma può contare su risorse limitate per affrontare problemi come quello proposto, sia in termini di personale che di strumenti. La seconda area riguarda le competenze, che in azienda sono principalmente concentrate su temi più specifici del nostro settore come la formulazione di nuovi prodotti, lasciando un po’ meno presidiati temi come l’evoluzione delle tecnologie di processo, che a seconda dei concetti che si vogliono approfondire richiede competenze di alto livello in ambiti diversi. Questa necessità di allargare lo spettro di competenze accessibili per l’azienda introduce la terza area che è quella di costruire un network con altri soggetti (nello specifico l’Università) con i quali poter instaurare forme di collaborazione e partnership per affrontare altri progetti. Infine abbiamo visto in questa iniziativa un elemento di marketing, per dare visibilità all’azienda anche da una prospettiva non convenzionale. 

Ci può accennare quale è stato il problema proposto da Areaderma, quale soluzione ha proposto il team dell’Università e come verrà implementata in azienda? 
Il tema proposto da Areaderma era quello di verificare l’utilizzabilità della tecnologia delle microonde per riscaldare le materie prime nel processo di produzione delle creme. La cosa potrebbe a prima vista apparire banale e risolvibile con delle semplici prove, ma in realtà è estremamente complessa, soprattutto per le materie prime che non contengono acqua e/o di natura biologica. Il team dell’Università ha lavorato sul tema in modo veramente eccezionale, spaziando con competenza in molteplici discipline, ed ha elaborato una risposta articolata sia sul piano analitico, che su quello simulativo e sperimentale. Gli elementi emersi dallo studio, e suffragati dai test e dai modelli simulativi a elementi finiti e di fisica molecolare, ci hanno permesso non solo di capire l’utilizzabilità della tecnologia delle microonde nei nostri processi, ma soprattutto di avere una profonda comprensione dei fenomeni di processo da controllare e quindi delle linee guida da seguire per arrivare all’applicazione industriale. 

AreaDerma è un’azienda che sta introducendo i principi del Toyota Production System nella gestione dei propri processi di produzione. Cosa comporta questo approccio e quali sono delle possibili aree di collaborazione con l’Università?
L’introduzione e l’adozione dei principi del Toyota Production System (TPS) in azienda è un processo avviato ormai da alcuni anni che sta dando delle notevoli soddisfazioni. Come tutti i cambiamenti richiede del tempo ma soprattutto, data la sua pervasività e l’impatto su tutti i processi aziendali (sia in ambito gestionale che operativo), richiede una forte coerenza d’insieme e la necessità di procedere su fronti paralleli per migliorarne sempre più la sostenibilità. In tal senso Areaderma ha definito anche una roadmap di evoluzione tecnologica fortemente integrata con gli altri cambiamenti in corso, ed il tema proposto per IPSP rappresenta un tassello di questa roadmap. In questo ambito il canale di collaborazione aperto con l’Università può dare quindi due fondamentali contributi. Il primo è quello di poter affrontare questa evoluzione con un supporto di competenze vaste e profonde in grado di dare robustezza alle soluzioni che verranno sviluppate. Il secondo contributo è nella crescita delle persone, elemento fondante del TPS che vede nelle persone la risorsa più importante dell’azienda e la chiave per garantire il vero miglioramento continuo. Ci piace anche pensare che così come è avvenuto nell’intensa settimana dell’IPSP, il personale dell’Università coinvolto in queste collaborazioni (in particolare quello più giovane) possa a sua volta accrescere il proprio bagaglio di competenze, vivendo in prima persona l’integrazione di un approccio accademico con quello industriale.