tecnologie e saperi tra università e impresa
Numero 13 | Anno 5 | Settembre 2015

Aereoporto di Linate, foto archivo ENAV

Festivalmeteorologia

FENOMENI ATMOSFERICI E TRAFFICO AEREO

I servizi di assistenza alla navigazione aerea per viaggiare in sicurezza

Versione stampabile
di Francesca Chistè
Lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.
Per l’attività operativa di ENAV, l’importanza di un fenomeno meteorologico viene giudicata per la sua influenza sul traffico aereo: nebbie e temporali sono senz’altro i fenomeni per noi più rilevanti.

ENAV SpA, Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo, è una società pubblica afferente al Ministero dell’Economia e delle Finanze che fornisce, assieme con Aeronautica Militare, il controllo del traffico aereo e altri servizi per la navigazione aerea in Italia, tra i quali il Marco Tadiniservizio meteorologico.

Il servizio meteorologico di ENAV produce ogni giorno messaggi di osservazione e di previsione, che rappresentano uno strumento necessario al decollo e all'atterraggio sicuro dei velivoli.
Abbiamo intervistato Marco Tadini, responsabile del settore meteorologia presso ENAV.

Dottor Tadini, che ruolo ha ENAV nella meteorologia aeronautica?
Un ruolo sicuramente importante, considerata la valenza di ENAV non solo come primo fornitore italiano di servizi di assistenza alla navigazione aerea, ma anche quale leader riconosciuto in ambito internazionale nel settore dell’air traffic management. Ciò si riflette ovviamente anche nella parte meteo, grazie al know how e all’esperienza sviluppata dalle società del gruppo ENAV in una attività operativa più che ventennale, con la capacità di fornire servizi e soluzioni non solo in campo aeronautico, ma destinati anche ad una più vasta platea di utenti finali.

Quali sono gli eventi atmosferici più rilevanti che ha registrato ENAV nell’ultimo decennio?
Per la specificità della nostra attività operativa, la rilevanza di un fenomeno meteorologico viene giudicata più per la sua influenza sul traffico aereo che per le sue caratteristiche intrinseche. Un normale temporale posizionato in una “regione terminale”, cioè all’interno di quei settori di spazio aereo posti in prossimità di aeroporti di grande traffico, può causare più problemi di una precipitazione molto più violenta, ma lontana dalle zone traffico di più intenso. Con questa premessa, nebbie e temporali sono senz’altro i fenomeni per noi più rilevanti.

Come si sono evolute le condizioni meteorologiche, presentano una certa ciclicità o il trend è cambiato negli ultimi anni?
Considerando l’influenza degli eventi atmosferici sul traffico aereo, direi che per alcuni potrebbe trattarsi di un vero e proprio trend: la crescente urbanizzazione della Pianura Padana e il diminuito uso di combustibili fossili ha portato a nebbie meno persistenti rispetto al passato. Per quanto riguarda invece le estese formazioni temporalesche che oggi osserviamo con maggior frequenza, è difficile affermare se ciò abbia le caratteristiche di un ciclo o rappresenti un trend in aumento.

Quanto incidono la ricerca e l’innovazione tecnologica sul vostro lavoro?
Moltissimo: i sistemi per l’osservazione atmosferica diretta o remota sono sempre in evoluzione e i momenti d’incontro tra chi li costruisce e chi li utilizza non possono che essere visti positivamente, poiché favoriscono, di fatto, il continuo progredire della scienza meteorologica.